La loro isola sta affondando ma continuano a negare i cambiamenti climatici

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L’isola statunitense di Tangier rischia di essere inglobata dalle acque a causa del riscaldamento globale, ma gli abitanti ne negano l’esistenza.
L’innalzamento delle acque rappresenta una minaccia concreta per l’isola che si trova ad appena 4 metri sopra il livello del mare © Debra Martin/Flickr

L’isola di Tangier, nella baia di Chesapeake Bay, in Virginia, è uno dei posti più isolati e suggestivi degli Stati Uniti e si trova ad appena quattro metri di altezza sul livello del mare. Il mare che lambisce l’isola si sta però alzando sempre più. Oltre all’innalzamento del livello delle acque, l’erosione costiera ha subito un’accelerazione, entrambi i fenomeni sono esacerbati dai cambiamenti climatici e rischiano di sommergere completamente l’isola in poco tempo. Nonostante la preoccupante situazione di Tangier sia strettamente legata ai mutamenti del clima causati dall’impatto antropico, i 450 abitanti dell’isola continuano a negare l’esistenza del riscaldamento globale.

Tangier affonda

In poco più di un secolo e mezzo, dal 1850 ad oggi, la superficie dell’isola di Tangier si è ridotta del 67 per cento e gli allagamenti dovuti all’innalzamento del mare sono stati sempre  più frequenti. Gli scienziati ritengono che nel giro di pochi decenni l’isola sarà inghiottita dalle acque, secondo uno studio condotto nel 2015 da una squadra di ingegneri dell’esercito ci vorranno circa cinquanta anni.

Macché cambiamenti climatici, costruiamo un muro

Nonostante l’opinione degli studiosi gli abitanti dell’isola infatti non credono nei cambiamenti climatici e chiedono la costruzione di un muro che possa frenare l’erosione e salvare Tangier. “Gli abitanti chiedono una parete in grado di prevenire l’erosione – ha spiegato il sindaco della città, James Eskridge – non una conferenza su come salvare il mondo con i pannelli solari”.

Ha fallito anche Al Gore

Recentemente una delegazione di attivisti repubblicani, guidati dall’ex deputato repubblicano Bob Inglis, ha visitato l’isola per cercare di convincere, senza fortuna, i residenti che l’isola potrebbe scomparire a causa dell’aumento delle temperature globali. ”Non riusciranno a cambiare la mentalità di questo posto”, ha dichiarato il sindaco. Prima di loro ha fallito anche l’ex vice presidente Al Gore, uno dei più noti divulgatori sul tema dei cambiamenti climatici, che si è recato sull’isola per mettere in guardia gli abitanti. Il sindaco gli ha fatto però notare che il problema non sarebbe l’innalzamento del mare ma l’erosione costiera, a nulla è valsa la risposta di Al Gore che ha sottolineato che i due fenomeni non si escludono l’un l’altro ma sono legati.

Secondo Trump è tutto ok

Il presidente statunitense Donald Trump continua a seguire la linea negazionista, sostiene che i cambiamenti climatici siano un’invenzione dei cinesi, e ha telefonato al sindaco dell’isola per dirgli che non c’è nulla di cui preoccuparsi. “La tua isola è lì da centinaia di anni e credo che esisterà per altre centinaia di anni, mi ha detto”, ha riferito Eskridge.

1/3 degli americani nega i cambiamenti climatici

L’isola di Tangier è il simbolo della crisi climatica mondiale, da un lato ci mostra l’ineluttabilità dei cambiamenti climatici che noi stessi abbiamo provocato, dall’altro il rifiuto di accettare le conseguenze delle nostre azioni e di prendere provvedimenti adeguati. Secondo un sondaggio condotto dall’agenzia di stampa Reuters e dall’azienda di ricerche di mercato Ipsos, oltre un terzo dei cittadini statunitensi, soprattutto i repubblicani, nega che i cambiamenti del clima siano legati all’attività umana. Mentre meno di un terzo degli americani crede che il riscaldamento globale rappresenti una minaccia imminente per gli Stati Uniti.

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