12 miliardi all’anno, ecco il risparmio con mezzi pubblici efficienti

Dal Web
Quasi un punto di PIL risparmiato con trasporti pubblici efficienti. Dalla gomma al ferro. È quanto emerge nello studio sui trasporti urbani nelle 14 città metropolitane dell’European House-Ambrosetti in collaborazione con Ferrovie Italiane appena presentato al Forum di Cernobbio. Fino a 12 miliardi di euro annui risparmiati con un miglioramento netto del servizio. Uno scenario a cui puntare gradualmente investendo sulla mobilità collettiva e non solo.

Come già espresso da Fiab, nuova linfa per la mobilità ciclistica deriverebbe senz’altro dallo sviluppo di un trasporto pubblico che - viene ribadito nello studio Ambrosetti-Ferrovie - paga oggi uno sbilanciamento storico a favore della mobilità individuale, altrimenti - diciamo noi -automobilistica. In Italia uno spostamento con mezzo pubblico di 5 km nelle 14 aree metropolitane comporta un tempo di percorrenza medio di oltre un’ora (61 minuti). Quasi il doppio rispetto al minutaggio di capitali europee come Londra e Parigi.

Soltanto dimezzare questa durata media di viaggio sui mezzi pubblici nelle nostre città farebbe risparmiare all’anno tra i 5,5 e i 7 miliardi di euro. Mettendo così in linea il nostro servizio con quelli europei e dando nuove opportunità ad esempio per il bike to work in termini di intermodalità. Obiettivi in linea con quello di Fiab espresso nel “20 - 20 - 20”, ovvero la ripartizione modale in percentuali tra ciclisti, pedoni e trasporto pubblico che cambierebbe il volto e l’aria delle nostre città.

Perché la mobilità attiva tiene insieme ciclisti, pedoni e utenti dei mezzi pubblici. Sempre secondo la ricerca Ambrosetti-Ferrovie, in cinque anni la percentuale di italiani che si sposta ogni giorno è salita dal 75,1% all’83,6%. Lavoratori, studenti, turisti e molto altro che rappresentano la “domanda” della mobilità. Sul fronte dell’”offerta” il parco mezzi del servizio di trasporto pubblico paga un’età media superiore agli 11 anni (in Germania è 6,9), mentre troppo poco si fa ancora per il trasporto su rotaia. Ad oggi, sempre in Italia, la fetta più grande di mobilità collettiva (65%) va agli autobus.

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