L'Europarlamento ratifica il CETA: «Pagina nera per la democrazia»
Dal Web
L'Europarlamento di Strasburgo ha ratificato il CETA, il pericoloso accordo con il Canada che entrerà in vigore senza attendere il pronunciamento dei Parlamenti dei singoli Stati.
Il Parlamento Europeo ha appena deciso di
ratificare il CETA con 408 voti a favore e 254 contrari.
Nonostante una spaccatura profonda nel partito
socialdemocratico, l’accordo con il Canada
è stato approvato. Per la parte di competenza
europea, entrerà provvisoriamente in vigore
senza attendere il vaglio di 38 Parlamenti
nazionali in 28 Stati membri.
Il loro pronunciamento è comunque una
vittoria della società civile, che ha impedito
a Bruxelles di mantenere il CETA
un affare soltanto europeo.
ratificare il CETA con 408 voti a favore e 254 contrari.
Nonostante una spaccatura profonda nel partito
socialdemocratico, l’accordo con il Canada
è stato approvato. Per la parte di competenza
europea, entrerà provvisoriamente in vigore
senza attendere il vaglio di 38 Parlamenti
nazionali in 28 Stati membri.
Il loro pronunciamento è comunque una
vittoria della società civile, che ha impedito
a Bruxelles di mantenere il CETA
un affare soltanto europeo.
«Oggi è stata scritta una pagina oscura
per la democrazia in Europa,
ma non tutto è compromesso –
dichiara Monica Di Sisto, portavoce
della Campagna Stop TTIP Italia –
La battaglia della società civile si sposta
adesso a livello nazionale.
Monitoreremo gli impatti dell’accordo,
dimostrando che avevamo ragione a criticarne
l’impianto, e spingeremo il Parlamento italiano
a bloccare questo trattato dannoso per i nostri
cittadini e lavoratori. I parlamentari europei,
in particolare socialdemocratici e popolari,
hanno abdicato al loro ruolo di garanti
dei diritti e dell’ambiente.
Ma in Italia un simile atteggiamento non sarà tollerato.
Le urne sono vicine, e gli elettori faranno pesare
questa scelta sconsiderata ai partiti che li hanno
delusi in Europa».
per la democrazia in Europa,
ma non tutto è compromesso –
dichiara Monica Di Sisto, portavoce
della Campagna Stop TTIP Italia –
La battaglia della società civile si sposta
adesso a livello nazionale.
Monitoreremo gli impatti dell’accordo,
dimostrando che avevamo ragione a criticarne
l’impianto, e spingeremo il Parlamento italiano
a bloccare questo trattato dannoso per i nostri
cittadini e lavoratori. I parlamentari europei,
in particolare socialdemocratici e popolari,
hanno abdicato al loro ruolo di garanti
dei diritti e dell’ambiente.
Ma in Italia un simile atteggiamento non sarà tollerato.
Le urne sono vicine, e gli elettori faranno pesare
questa scelta sconsiderata ai partiti che li hanno
delusi in Europa».
«Nonostante l’esito del voto a Strasburgo –
dichiara Elena Mazzoni, tra i coordinatori della
Campagna Stop TTIP Italia –
la pressione dei cittadini ha portato un
importante risultato: le telefonate e le lettere di
protesta giunte in questi giorni ai loro uffici,
hanno contribuito a creare una grave frattura
nel partito socialdemocratico.
Diversi eurodeputati del Pd hanno deciso di disertare
la seduta o di votare contro il CETA, segno che il
pensiero unico non ha ancora contagiato
uno dei partiti che si dicono progressisti.
Pubblicheremo i nomi di chi ha deciso di svendere
l’interesse pubblico e le sorti di milioni di persone
a pochi grandi rappresentanti del settore privato».
dichiara Elena Mazzoni, tra i coordinatori della
Campagna Stop TTIP Italia –
la pressione dei cittadini ha portato un
importante risultato: le telefonate e le lettere di
protesta giunte in questi giorni ai loro uffici,
hanno contribuito a creare una grave frattura
nel partito socialdemocratico.
Diversi eurodeputati del Pd hanno deciso di disertare
la seduta o di votare contro il CETA, segno che il
pensiero unico non ha ancora contagiato
uno dei partiti che si dicono progressisti.
Pubblicheremo i nomi di chi ha deciso di svendere
l’interesse pubblico e le sorti di milioni di persone
a pochi grandi rappresentanti del settore privato».
Con l’applicazione provvisoria del CETA,
cadranno tariffe e quote su una vasta linea
di beni e servizi commerciati tra i due blocchi,
con prospettive negative per le piccole e medie imprese,
i diritti del lavoro, la sicurezza alimentare,
l’ambiente e i servizi pubblici.
cadranno tariffe e quote su una vasta linea
di beni e servizi commerciati tra i due blocchi,
con prospettive negative per le piccole e medie imprese,
i diritti del lavoro, la sicurezza alimentare,
l’ambiente e i servizi pubblici.
La campagna italiana chiede che dopo la giornata di oggi,
il Parlamento italiano smetta di tenere il commercio
internazionale fuori dai propri radar e metta all’ordine
del giorno il dossier CETA, aprendo una consultazione
con la società civile per venire a conoscenza dei gravi rischi
che corrono l’economia del Paese, l’occupazione e la stessa
architettura democratica.
il Parlamento italiano smetta di tenere il commercio
internazionale fuori dai propri radar e metta all’ordine
del giorno il dossier CETA, aprendo una consultazione
con la società civile per venire a conoscenza dei gravi rischi
che corrono l’economia del Paese, l’occupazione e la stessa
architettura democratica.
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