http://www.finimondo.org/node/1550 È passato un quarto di secolo da quando un compagno fu arrestato per una rapina. In seguito a quell’arresto un altro compagno gli scrisse, per fargli sapere che dopo l’ «incidente» occorsogli, lo vedeva sotto una luce diversa, lo considerava «un uomo che merita rispetto» , mentre prima lo aveva solo ritenuto «uno di quegli intellettuali, un po’ supponenti e pieni di sé» . Non conosco ovviamente i motivi per cui il secondo compagno si era fatto questa idea del primo, ma non è da escludere che fosse anche influenzato dalle voci di corridoio del movimento anarchico. Che gran colpo di fortuna che la rapina sia andata male, almeno così in molti hanno avuto la prova che non era solo un parolaio – come alcuni affermavano –, uno esclusivamente seduto dietro una macchina da scrivere a criticare tutto e tutti e ad esporre teorie, ma uno che quelle stesse teorie le riversava anche nella pratica. Un anarchico, insomma. Venticinque anni ...