Mezza Italia incatenata per dire no al nucleare

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Diego Carmignani 
MOBILITAZIONE. Oggi è in programma la più imponente manifestazione no nuke dai tempi del referendum. Dieci catene umane intorno agli ex impianti e ai siti candidati ad ospitare quelli futuri.
Oscurato, dribblato, demonizzato e, come al solito, minacciato dal bel tempo, l’appuntamento referendario del 12 e 13 giugno è un passaggio decisivo per il futuro e la democrazia di tutto il Paese. Ma c’è chi non ci sta a far calare l’attenzione sul voto e la grande manifestazione che va oggi in scena lungo lo Stivale è un altro passaggio chiave per risvegliare le coscienze, all’indomani del plebiscito sardo e poco prima del decreto farsa con cui il Governo si avvia ad aggirare l’ostacolo anti-nucleare costituito dall’opinione pubblica. Le parole d’ordine pronunciate dal folto Comitato “Vota Sì per fermare il nucleare” - di cui anche Terra fa parte - sono perentorie: No all’assurdo ritorno dell’Italia all’energia atomica; Basta censura sul referendum; No al raggiro del decreto Omnibus che cancella a tempo il nucleare solo per annullare il voto del 12 e 13 giugno.

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