Fortezza Italia
Dal deserto che si estende ininterrotto di fronte alle mura, in cui ci siamo rinchiusi per viltà o per scelta, non verrà nessuno, non formidabili e spietati nemici, non amici in nostro soccorso con le armi della democrazia e della libertà, due parole di cui crediamo di sapere il significato, ma che abbiamo mutato, più o meno inconsciamente, in dittatura e servilismo. L'attesa deve durare per sempre, resistere (a chi?) è il nostro unico e vero obiettivo. Il tempo dell'attesa dura da generazioni, una dopo l'altra cancellate come le stelle dalla luce del mattino. Nella fortezza c'è ancora abbastanza cibo, ma i più giovani spesso partono per delle terre sconosciute senza fare più ritorno. Sono milioni ormai.
La fortezza invecchia insieme ai suoi abitanti e le sue mura cominciano a sgretolarsi, si dice che avvenga per tutte le fortezze, che sia una regola universale, che nessuna fortezza sia eterna, che nessuna attesa sia per sempre. Il muro di Berlino è caduto, e ora le fortezze del Maghreb, una dopo l'altra. Ma è dolce l'attesa, pur con il boato dei primi crolli. Quel nemico, che mai apparirà da territori sconosciuti, siamo in realtà noi, ma è così rassicurante pensarlo diverso, lontano.
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