BONDI, LA BRAMBILLA E IL TURISMO AUTOREGGENTE


Poche e persino irrisorie sono le risorse destinate al mantenimento ed al restauro delle opere d`arte.
Vero è che di queste il nostro paese è ricchissimo. In questo siamo al primo posto nel mondo. Una ragione importante per conservare un patrimonio che apporta un contributo fondamentale al turismo con l`arricchimento che ne consegue.
Purtroppo le politiche nel settore del turismo e della sua promozione sono state e sono tanto carenti che siamo passati dal primo al quarto posto nella classifica del richiamo turistico. La nuova “attraente”  ministro del turismo passata rapidamente da aspera ad astra,  annuncia che farà miracoli.
Forse c`è da crederci visto che un miracolo per se stessa lo ha già fatto.
Grazie anche alle sue promozionali esibizioni televisive ha saputo passare come un rosso baleno dai vortici ai vertici. Grazie a lei, tutti oggi sanno distinguere tra le calze normali stile Rosy Bindi e quelle sexy autoreggenti. Figuriamoci i risultati che potrebbe conseguire se si attiva e non permane seduta su di una poltroncina solo sgambettando! 
Nel nostro paese oltre alle opere d`arte, offerte all’ammirazione dei turisti, permangono non esposte e spesso mal conservate ed immagazzinate, altrettante opere e reperti anch`essi di notevole pregio. Ammuffiscono, si deteriorano nei depositi di vari musei ed istituzioni, oltre a Villa Certosa. E`inimmaginabile che possano essere riproposte alla vista per impossibilità logistica ed economica.  
Esiste un catalogo di tali opere consegnate al limbo?
Perché non ipotizzare una loro vendita? Sarebbe scandaloso il farlo? Le somme reperite potrebbero essere in parte destinate alla conservazione, mantenimento delle opere esponibili.
Una entrata cospicua nelle casse dello stato. Invece che decurtare lo stipendio dei Magistrati.
Non si è poi mai pensato ad un’imposta applicabile ai privati detentori di opere d`arte? Per queste opere unitamente ad altri beni con valore collezionistico lo stato potrebbe esigere una loro dichiarazione ed una commissione di esperti determinarne il valore. Le persone, i contribuenti di basso e medio livello economico non hanno in casa  un Picasso, un Manet, lo spartito originario di un Beethoven, manoscritti di personaggi famosi, pergamene, opere del Canova, vasi etruschi, greci ect ect.
Così come non hanno barche da diporto ed automobili di lusso. 
Il ministro delle finanze, al quale gli oculati genovesi potrebbero ben offrire la cittadinanza onoraria,  perché non promuove un incontro conviviale con Bondi ministro dei beni culturali e la ministro Brambilla ninfa ispiratrice?
Potrebbe loro venire qualche idea.  Che trio che sarebbe! Meglio del lescano.
Criniera rossa la trionferà, evviva il populismo e la libertà.
Annibale Prinetti

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