La fredda Prestigiacomo


Mentre le città soffocano per lo smog, il ministro per l'ambiente pensa di abbassare i termosifoni
Fotogallery di Stefania Prestigiacomo
"Ormai facciamo tutti gli americani. Vogliamo stare in casa in magliettina anche se fuori nevica. Non si può avere tutto. Se ci teniamo alla salute dobbiamo modificare i nostri stili di vita". L'ha detto un istruttore di corsi di sopravvivenza? No, il ministro per l'ambiente Stefania Prestigiacomo a proposito di inquinamento e smog. Cosa propone Stefi? Cambiare le caldaie vecchie, ma non solo: abbassare le temperature del riscaldamento di casa. Una nuova selezione naturale per uno dei paesi con più anziani al mondo? Anche, forse.

Ma l'emergenza smog si combatte abbassando i riscaldamenti o, magari, agendo anche sulle auto? Certo che sì, risponde Prestigiacomo, che però precisa: "in assoluto, i limiti sulle polveri sottili imposti dall'Unione europea sono troppo bassi. Non si possono superare la media di 40 microgrammi per metro cubo per 35 giorni, in tutto l'anno. Milano soltanto nei primi 24 giorni di quest'anno li ha superati già 18 volte". Come a dire, non è colpa nostra se l'Europa è cattiva.

Nel frattempo, a Milano la giunta si divide sull'emergenza smog. Letizia Moratti, come sempre imperturbabile, snocciola i dati sull'Ecopass. Il vicesindaco De Corato prende tempo per "evitare inutili allarmismi". Come se i vertici (inutili, ahinoi) sul clima fossero materia dell'altro ieri. La Lega, con Matteo Salvini, chiede targhe alterne per almeno un mese e allestisce dei gazebo per raccogliere il parere dei cittadini. Attenzione all' "effetto primarie": potrebbe essere proprio la base a decidere che le prime case a dover essere raffreddate, se non spente, siano quelle di donna Letizia e di Stefania Prestigiacomo.

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