Malagrotta, residenti in rivolta "Una vergogna, stop proroghe"





La chiusura di Malagrotta si allontana sempre di più nel tempo. Sicuramente la discarica più grande d´Europa non smetterà di funzionare il 31 dicembre 2009, data fissata dall´ennesima proroga firmata a fine 2008 dal presidente della Regione Piero Marrazzo su richiesta del sindaco Gianni Alemanno.

E quando, in un tempo ormai difficile da prevedere, la sua attività cesserà definitivamente, la discarica alternativa non si troverà nel comune di Roma. In altre parole, la capitale getterà i suoi rifiuti in altri comuni, fuori del suo territorio.

«Nel territorio di Roma non ci sono allo stato attuale siti ipotizzabili per una discarica - conferma l´amministratore delegato dell´Ama Franco Panzironi - perché le aree sono tutte vincolate a verde.

Esistono invece fuori dei confini del nostro comune siti ottimali che non danno fastidio a nessuno». E quali sono? «Noi abbiamo individuato una rosa di possibilità, fornendo una scaletta con le priorità, ma la decisione non spetta a noi, è competenza della Regione», risponde l´ad.

In ogni caso, specifica Panzironi, la futura discarica non sarà solo un bacino dove conferire i rifiuti indifferenziati, il cosiddetto "tal quale". «Tra settembre e novembre - ricorda l´ad - anche in Italia verranno emanate le direttive che vietano di conferire in discarica i rifiuti non trattati.

Il nuovo sito, dunque, ospiterà impianti che lavorano il materiale e lo trasformano in energia. Ma per realizzare questo nuovo centro di smaltimento occorreranno dai 3 ai 5 anni».

Motivo per cui la chiusura di Malagrotta diventa un obiettivo dai tempi indefinibili.
Eppure, quando, nel dicembre 2008, il sindaco Alemanno scrisse a Marrazzo chiedendo «un´urgente proroga di un anno», fece partire anche una lettera all´Ama, chiedendo all´azienda di procedere entro il 2009 «alla localizzazione, realizzazione ed entrata in esercizio di una o più discariche per il conferimento dei rifiuti urbani».

«Se la discarica chiudesse il 31 dicembre come previsto - scriveva all´epoca Alemanno al presidente della Regione - Roma precipiterebbe in un grave stato di crisi che si estenderebbe rapidissimamente a tutto il Lazio».

Ora il problema si ripropone. Ma l´ad di Ama invita i residenti di Malagrotta a farsene una ragione: «La discarica rimane aperta, ma è inserita in un contesto progettuale che porterà alla chiusura. D´altra parte, il tempo perduto nel passato non si recupera». (26 agosto 2009)

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