Lazio il primo impianto in Europa per ottenere terre rare da riciclo

 dal web

Le terre rare sono un gruppo di diciassette elementi metallici ritenuti essenziali sia per le transizioni energetica e digitale, sia per il comparto della difesa

 Foto: Itelyum-ambiente.com

 Si utilizzano infatti nella produzione di dispositivi elettronici come gli smartphone e i laptot, di magneti per i veicoli elettrici e le turbine eoliche, di armamenti e non solo.

 La Cina, da sola, vale il 70 per cento dell’estrazione mondiale di terre rare, oltre l’85 per cento della loro lavorazione e il 90 per cento della raffinazione; il paese produce inoltre il 94 per cento dei magneti in terre rare.

L’Europa si è resa conto di dipendere troppo da paesi terzi per l’approvvigionamento di terre rare, ormai fondamentali per lo sviluppo economico

Anche per questo l' Italia ha recentemente approvato il decreto legge “Materie prime critiche”, recependo il regolamento Critical Raw Materials Act dell’Unione Europea

Sulla base di questa spinta legislativa è stato presentato in questi giorni a Roma il progetto Life Inspiree, che farà nascere a Ceccano (Frosinone) il primo impianto in Europa per la produzione di ossidi e carbonati di terre rare da riciclo chimico.

 Una rivoluzione che potrebbe cambiare le carte in tavola nella partita geopolitica delle risorse strategiche. 

Il progetto, infatti, è una vera e propria sfida al modo in cui pensiamo alle risorse. 

Qui, vecchi computer e motori elettrici non sono più rifiuti da smaltire ma preziose miniere urbane da cui estrarre terre rare come neodimio, praseodimio e disprosio.

 Elementi dal nome impronunciabile, ma dal valore inestimabile per l’industria moderna.

Le terre rare rappresentano una fetta importante delle cosiddette materie prime critiche, dal cui approvvigionamento passa non solo la possibilità di portare avanti la transizione ecologica, ma anche l’economia del Paese: si stima infatti che il 38% del Pil italiano poggi sulle materie prime critiche.

 Così «Itelyum  è diventata capofila di un progetto all’avanguardia, che mette insieme le migliori competenze ade in mItaly  ha spiegato Marco Codognola, ad dell’azienda specializzata nella produzione di basi lubrificanti a partire dagli oli minerali esausti e nella gestione dei rifiuti industriali.

L’economia circolare e la sostenibilità fanno parte del nostro Dna ed è un onore metterle a disposizione nella costruzione di nuove filiere, di importanza strategica nazionale ed europea, con partner di alto valore». 

Lo scale-up industriale dell’impianto avverrà grazie a un processo a due livelli: il primo step prevede il disassemblaggio dei magneti, mentre il livello successivo consiste nel recupero di ossalati di terre rare tramite idrometallurgia a bassissimo impatto ambientale. 

L’impianto di smontaggio potrà trattare 1.000 tonnellate all’anno di rotori elettrici e l’impianto idrometallurgico a regime potrà trattare 2.000 t/anno di magneti permanenti ottenuti da diverse fonti tra cui anche hard disk, piccoli e grandi motori elettrici con il conseguente recupero di circa 500 t all’anno di ossalati di terre rare, una quantità sufficiente al funzionamento di 1 milione di hard disk e lap top e 10 milioni di magneti permanenti per applicazioni varie nell’automotive elettrico.

 Non male!

Itelyum, l’azienda capofila, ha messo insieme un dream team dell’economia circolare. 

C’è EIT Raw Materials, il più grande consorzio nel settore delle materie prime a livello mondiale. 

C’è Erion, esperto nella gestione dei rifiuti e nella valorizzazione delle materie prime seconde.

 E poi Glob Eco, con la sua esperienza nel trattamento di RAEE, e l’Università degli studi dell’Aquila, che ha sviluppato e brevettato la tecnologia idrometallurgica. 

«Siamo lieti di poter mettere a disposizione le specifiche competenze che abbiamo maturato grazie al progetto New-Re, finanziato dall’ente europeo Eit raw waterials – aggiunge Danilo Bonato, dg di Erion compliance organisation –

 Per ’approvvigionamento delle materie prime strategiche l’Europa dipende ancora troppo da Paesi terzi, nonostante gli sforzi in atto per rendere più circolare la nostra economia. 

Ora però abbiamo l’opportunità di costruire la value chain del riciclo delle terre rare, attraverso la realizzazione di impianti con tecnologie innovative e strategie più efficaci per massimizzare la raccolta dei rifiuti tecnologici». 

Poi c'è il supporto della regione Lazio. 

 Come hanno sottolineato l’Assessore al Bilancio e Programmazione Economica Giancarlo Righini e il Capo Segreteria Pietro Stabile, il Lazio si candida a diventare un vero e proprio campione di green economy. 

L’obiettivo? 

Coniugare sviluppo del territorio, protezione ambientale e attenzione alla comunità.

 Del resto oggi nell'economia circolare e nei rifiuti  si nasconde la via alla sostenibilità e quindi il nostro futuro. 

Un futuro più verde, più sostenibile e, forse, un po’ più lungimirante.


P.S.: Itelyum  è controllata da Itelyum Group i cui azionisti di maggiore rilievo sono le società di private equity Stirling Square e Deutsche Beteiligungs.

 Nel bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023, il valore della produzione di Itelyum Regeneration era di 142.418.361 euro (contro i 160.930.798 del 2022), mentre i costi ammontavano a 154.512.139 euro (sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente). 

Nel 2023 la società ha riportato una perdita dell’esercizio di 32.358.370 euro. 

Speriamo che questa nuova sfida ne risollevi le sorti.





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