Apple, Amazon e Microsoft mentono sul loro impegno contro la crisi climatica

 Dal Web

Alcune delle più importanti (e ricche) imprese americane – fra cui Apple, Amazon, Microsoft e Disney – stanno voltando le spalle alle azioni di lotta al cambiamento climatico, nonostante le loro stesse promesse per un maggiore impegno a contrastare inquinamento e riscaldamento globale

Di Sabrina  Del Fico

@tiraspr/123rf.com

La maggior parte delle imprese statunitensi ha espresso preoccupazione per gli effetti della crisi climatica o ha annunciato i propri obiettivi per tagliare le emissioni di gas serra. Jeff Bezos, patron di Amazon e attualmente una delle persone più ricche al mondo, ha dichiarato che la crisi climatica è la più grande minaccia che il nostro pianeta abbia mai affrontato: per fronteggiarla, Amazon si impegna a raggiungere il traguardo delle emissioni zero entro il 2040. 

Microsoft, invece, ha promesso di cessare le proprie emissioni di gas serra entro il decennio, mentre Disney utilizzerà solo energia proveniente da fonti rinnovabili entro il 2030.

Sembra un impegno nobile e lodevole da parte di questi colossi dell’economia globale, ma la realtà dei fatti è ben diversa: un gruppo di lobbies e organizzazioni (di cui fanno parte anche le imprese economicamente più potenti d’America) si è infatti mobilitato per opporsi al progetto di legge proposto dai democratici che contiene misure finora senza precedenti per ridurre la produzione di gas serra (definito dal leader dei democratici in Senato come l’azione per il clima più importante della storia del paese).

(Leggi anche: Walmart, Ikea, Amazon: 15 rivenditori sono responsabili di milioni di tonnellate di inquinamento)

Le compagnie continuano a parlarci del loro impegno per il contrasto ai cambiamenti climatici e la creazione di un futuro più sostenibile ma, dietro le porte chiuse dei loro consigli d’amministrazione, finanziano i gruppi commerciali che stanno combattendo con le unghie e con i denti per fermare la legge che potrebbe davvero fare la differenza per il riscaldamento globale – denuncia Kyle Herrig, autore dell’analisi pubblicata su Accountable.US. – Nascondersi dietro queste lobbies non significa mettere a rischio l’ambiente, ma anche la reputazione delle stesse compagnie.

Se diventasse legge, la proposta stabilirebbe un sistema per azzerare le emissioni di CO2 dal sistema elettrico statunitense, fornendo finanziamenti e agevolazioni per sostenere il passaggio all’energia nucleare e l’adozione di veicoli elettrici nelle aziende. 

Si tratta della proposta di legge in tutela del clima più impegnativa dell’ultimo decennio – che arriva proprio quanto gli scienziati del mondo avvertono che il tempo per provare a salvare il Pianeta e scongiurare le conseguenze disastrose della crisi climatica sta per scadere.

 La mancata approvazione di questa legge, quindi, rappresenterebbe molto più che il fallimento delle politiche ambientali promosse dall’amministrazione Biden: ostacolerebbe l’impegno statunitense per il clima.





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