Economia Circolare: Cos’è? La Situazione in Italia

 Dal Web



COS’È L’ECONOMIA CIRCOLARE

Con il termine economia circolare si fa riferimento a quel particolare modello di consumo e produzione che sfrutta a proprio vantaggio le risorse naturali.
 L’obiettivo di questa importante azione è sostanzialmente quello di ridurre i rifiuti derivati dai prodotti consumati per poi estendere il suo ciclo di vita.
Il modello dell’economia circolare è stato istituito e pensato per andare a sostituire l’economia lineare, divenuta al giorno d’oggi insostenibile per quanto concerne il discorso dell’ambiente.
 L’economia lineare infatti, si basa su un ciclo di vita molto breve del prodotto ed è costituita da cinque tappe fondamentali: estrazione, produzione, distruzione consumo e smaltimento.
 Tramite questo modello le materie prime iniziano sempre di più a scarseggiare a fronte dell’ingente e costante domanda di beni.
Al contrario l’economia circolare si dimostra essere in grado di rigenerarsi automaticamente, per poter contribuire a generare una seconda vita a uno specifico prodotto. 
Allo stesso modo anche i fondamenti appartenenti all’economia circolare sono cinque ovvero: sostenibilità delle risorse ambiente, tramite l’impiego di materie prime biodegradabili o riciclabili, visione innovativa del concetto di proprietà, graduale estensione del ciclo di vita, riciclo, recupero ed infine condivisione.

ECONOMIA CIRCOLARE IN ITALIA


Stando alle ultime analisi svolte dal Rapporto nazionale sull’economia circolare, l’Italia si trova al primo posto tra le varie nazione europee ad aver dato avvio a questo tipo di iniziativa.
 Il 2021 è il terzo anno consecutivo che il Bel Paese riesce ad ottenere tale importante primato ma la situazione potrebbe essere a rischio.
 Il resto dei Paesi sta infatti man mano migliorando mentre l’Italia fa pochi brevetti e investe meno.

Il tema legato alla circolarità e al recupero però è attualmente molto importante ed è stato proprio lo European Green Deal a riconoscere a tale modello di consumo un ruolo decisivo per la ripresa economica.

 Nello specifico i numeri presentati mettono in evidenza come il Bel Paese sia un vero e proprio leader nel campo del riciclo con una percentuale pari al 68% rispetto alla media europea del 57% e nell’impiego delle materie prime riciclate. 

Dopo l’Italia si trova la Francia e a seguire Germania, Spagna e Polonia.

Per dare vita a questo progetto occorre andare ad analizzare i punteggi ottenuti nelle molteplici aree legate al mondo del consumo, della produzione, degli investimenti e della gestione dei rifiuti.

 In particolare nel 2021 si è cercato di visionare più da vicino l’importante contributo che l’economia circolare è in grado di generare verso la lotta ai cambiamenti climatici.

 Il Circularity Gap Report, che si occupa di misurare la circolarità dell’intera economia mondiale, ha precisato che se si andrà a raddoppiare nei prossimi anni il tasso di circolarità ora pari al 8,6% sarà possibile ridurre considerevolmente i consumi legati ai materiali; allo stesso tempo si dimezzeranno i gas serra responsabili di procurare il riscaldamento globale. 

Quest’anno viene visto così come il periodo di tempo decisivo per poter finalmente supportare in modo concreto gli investimenti nel mondo dell’economia circolare.

VANTAGGI

Attualmente la situazione nei vari Paesi si presenta piuttosto complicata per quanto concerne il discorso sul consumo delle materie prime.

 Le risorse infatti stanno sempre di più esaurendosi mentre la popolazione mondiale è in costante crescita. 

Il bisogno di avere e sfruttare le materie prime genera una sorta di dipendenza verso le altre nazioni. Tuttavia allo stesso tempo non bisogna dimenticare l’impatto provocato sul clima. 

L’utilizzo delle risorse insieme ai molteplici processi di estrazione genera un forte impatto ambientale e contribuisce ad aumentare in modo notevole il consumo di energia con contestuali emissioni di anidride carbonica.

Per mezzo delle misure messe in campo con l’economia circolare è possibile prevenire e riutilizzare alcuni materiali oltre che ridurre sensibilmente la diffusione dei gas serra

Stando ai dati odierna la produzione dei vari materiali genera ogni giorno oltre il 45% delle emissioni di anidride carbonica.

 In particolar modo l’economia circolare aiuterebbe ad offrire maggiore sicurezza verso la disponibilità delle materie prime, aumenterebbe la competitività, ci sarebbe una riduzione della pressione verso l’ambiente e di conseguenza si assisterebbe ad un incremento dell’occupazione con crescita dell’economia.

L’economia circolare permette ai consumatori di avere dei prodotti di lunga durata e super innovativi, non soltanto per risparmiare denaro ma anche per migliorare la qualità della vita.

 Per ottenere dei risultati concreti occorrerà così attendere la fine del 2030 per poi costatare i danni e le conseguenze che l’uomo è in grado di provocare all’ambiente.


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