Conta più il ministro dell'economia o quello dell'ambiente?
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di Paolo Ermani
di Paolo Ermani
Come la nostra società sia ancora molto indietro e ben poco moderna e avanzata, lo dimostra la recente querelle relativa al rifiuto del Presidente della Repubblica di accettare Paolo Savona come ministro dell'economia proposto dall'alleanza governativa Lega-Movimento 5 Stelle. Ma come mai dare tutta questa importanza a un ministro dell'economia?
Perché non chiedersi piuttosto chi era il ministro dell’ambiente e quali erano i suoi propositi o impegni? Come se esistessero ministeri di serie A e ministeri di serie B. Purtroppo siamo ancora fermi ai soldi, più importanti di tutto; che poi arrivino da chi è per l’Europa, contro l’Europa, per gli italiani, per i tedeschi, cambia davvero poco. Infatti mentre si discuteva sul nome di un responsabile dell’economia (ora è stato proposto Giovanni Tria), l’ambiente continua ad agonizzare, la concentrazione di CO2 in atmosfera non accenna a diminuire, i morti di inquinamento aumentano, si cementifica a più non posso ma a noi interessa lo spread, l’euro e se potremmo fare concorrenza o meno ai cinesi (cosa tra l’altro del tutto illusoria). E quindi le nostre industrie potranno ancora inquinare, produrre ancora più prodotti assolutamente superflui e conseguenti rifiuti a non finire che andranno ad aumentare la zuppa di plastica che è ormai il Mediterraneo.
Che i soldi siano la religione da seguire e i sacerdoti siano tedeschi, inglesi, americani o italiani, si recita invariabilmente la stessa messa. Una messa che mette sempre al secondo posto, dopo il guadagno, tutti gli aspetti essenziali e che ci tengono in vita. Peccato che senza quegli aspetti essenziali e vitali finirà inevitabilmente anche il tanto amato guadagno, visto che pare che Marte non sia vivibile. Ma forse chi decide che la cosiddetta economia sia più importante di tutto non ha figli e nipoti o, se li ha, se ne preoccupa assai poco, altrimenti l’ambiente sarebbe la prima preoccupazione, non l’ultima delle ultime.
Finche si guarderà al soldo, ai mercati, all’economia che deve assolutamente crescere, quando i suoi danni sono sotto gli occhi di tutti, non potrà che continuare lo sfacelo, perché sono proprio i soldi, i mercati fuori controllo, la crescita, che stanno riducendo il mondo ad una pattumiera. Ed è sempre bene ricordare che economia significa gestione della casa, non chi guadagna cosa. Ma queste sono considerazioni ancora troppo “romantiche” per essere prese sul serio. Vista la nostra poca lungimiranza le si prenderanno sul serio quando sarà inevitabilmente troppo tardi ammesso che non sia già ora troppo tardi.
Il popolo che viene tanto nominato, e quasi sempre a vanvera, è l’unico in grado di salvaguardare l’ambiente e quindi la sua vera sopravvivenza. Solo attraverso la presa di coscienza delle persone, potranno avvenire cambiamenti epocali; e interesserà assai poco dell’euro quando non avremo più acqua potabile da bere, cibo sano da mangiare e aria pulita da respirare. I soldi, i titoli, le azioni, le borse, i mercati sono carta straccia di fronte alla sovranità della natura. Infatti, se c’è qualcuno veramente sovrano è proprio la natura, provate a respirare senza ossigeno e poi ditemi chi è il solo, unico, indiscutibile Capo in questo mondo al cui cospetto i vari capetti degli umani sono zero.
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