Non hai bisogno di cose inutili, per quello ti convincono a comprarle

Articolo condiviso

La pubblicità è la migliore immagine e dimensione del livello di follia schizofrenica che alberga nella testa di persone che hanno il solo obiettivo di venderci cose inutili e superflue senza preoccuparsi di alcuna conseguenza delle loro azioni.

di Paolo Ermani 



La nuova Giulia Alfa Romeo si colloca nell’olimpo delle pubblicità più spudorate che dimostrano dove sia arrivato il delirio di onnipotenza e arroganza di chi pensa di poter disporre delle menti delle persone come se esse non fossero assolutamente in grado di intendere e di volere.
Il nuovo spot pubblicitario della Giulia è emblematico; sanno perfettamente che di quello che ti propongono, cioè la loro fiammante auto, tu non hai alcun bisogno. Te lo dicono direttamente loro e così facendo ti confermano pure la tua idiozia perché sanno che, proprio perché non hai bisogno della loro auto, tu la comprerai. Ormai la realtà supera ogni più incredibile immaginazione. Sembra uno spot fatto da Natalino Balasso che nelle sue esilaranti parodie di varie pubblicità di marchi di lusso, sa perfettamente che quello che fa vendere questi prodotti è solo il loro status symbol, il sentirsi superiori, diversi, staccati dalla massa, ostentando qualcosa che ci renderà particolari, come se chi non ha questi autentici insulti alla ragione fosse un fallito, uno che non ha capito nulla della vita. Del resto, tutto il sistema della crescita si basa sull’inutile, il dannoso, il superfluo, sull’ostentazione.
Il nostro mondo è in mano a chi si ostina a considerarci degli autentici imbecilli che proprio perché non hanno bisogno di qualcosa la comprano. Certo, banchieri, politici, governanti, imprenditori, sindacalisti hanno le loro responsabilità, ma alla base di tutto c’è il cittadino, la persona normale che crede alla fandonie che gli raccontano. Gli dicono che deve produrre e comprare e, più non ha bisogno di questo o quello, più lo deve comprare. E con questa forza irresistibile supportata da una pubblicità ossessiva, il sistema si compra le menti e i voleri delle persone. Il vero cambiamento è riacquisire la capacità di dire no. Ciò che è inutile di cui non ho bisogno, io non lo compro. Io ho bisogno di aria e acqua pulita, di cibo sano, di relazioni sane, di comunità, di energia pulita e rinnovabile, di un tetto sopra la testa; non ho bisogno di molto o quasi tutto quello che mi proponete e non lo compro. Che crolli il PIL, che chiudano fabbriche inquinanti e che la gente lavori a cose sane, serie e soprattutto utili.
Il loro bisogno inutile, tra l’altro, ha un costo non indifferente: la nuova Giulia costa 35 mila euro, un bel gruzzoletto per una inutilità. Chi in drammatici tempi di crisi potrà comprare non solo una cosa di cui non ha bisogno per stessa ammissione della casa costruttrice ma che costa tutti quei soldi?
Qualcuno non ha ancora capito a cosa serva la crescita e a chi? E noi dobbiamo far campare costruttori, creativi, finanza e tutto il mondo che c’è dietro all’inutilità dichiarata? Ve lo dicono pure. Comprate le cose di cui non avete bisogno, per il bene della crescita cioè dei loro conti in banca.

Commenti