La vecchia ferrovia, autostrada delle bici


di Maria Rita D’Orsogna Fisica e docente all’Università statale della California, cura diversi blog (come questo, poco amato dalla compagnie petrolifere). Maria Rita ha autorizzato con piacere Comune a pubblicare i suoi articoli.
La Germania ha deciso di aprire una autostrada per le biciclette: cento chilometri fra Duisburg, Bochum e Hamm, attraversando quattro università. L’autostrada servirà un bacino di utenza di circa due milioni di persone e si stima che servirà a eliminare il transito di almeno 50.000 viaggi l’anno. Il tracciato è lungo vecchie ferrovie della Ruhr Valley.
Non è la prima volta che si parla di autostrade per le biciclette: ci hanno già lavorato in Olanda e in Danimarca. Anche Londra ha in mente un progetto simile per eliminare il traffico. A Francoforte ne progettano una di circa 18 miglia, Monaco ne sta costruendo una da nove miglia e città come Norimberga e Berlino stanno studiando come fare per implementarle nelle loro città.
Di solito, le piste ciclabili tedesche sono strette e ogni tanto arrivano macchine parcheggiate, autobus o semplicemente finiscono. Invece queste “autostrade” delle bici sono grandi, hanno corsie per il sorpasso, e non ci si deve fermare ai semafori: ci sono sottopassaggi o soprapedaggi quando si incrociano le strade con le macchine.
La pista da cento chilometri è in via di costruzione: per ora hanno aperto un primo tracciato di circa sei chilometri. Ma con che costi stanno realizzando questa pista ciclabile? La metà viene dall’Unione Europea, il 30 per cento dallo stato del North Rhine-Westphalia e il resto da fondi locali, sotto un consorzio detto Rvr.
Penso, tra molti casi simili, alla pista ciclabile del Parco della Costa teatina (Chieti). È da quindici anni che se ne parla, il progetto è ancora li, sulla carta, vago, vecchio prima ancora di essere costruito. Il mondo corre, e corre veloce, e noi siamo li a guardare, paralizzati.

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