La metro di Londra taglia del 5% la bolletta con la frenata rigenerativa



Testato alla sottostazione Cloudesley Road sulla linea Victoria un nuovo tipo di tecnologia di frenata rigenerativa

Ogni anno la metropolitana di Londra trasposta oltre un miliardo di passeggeri sui suoi 460 km di linee. Un record di estensione che la rende prima in Europa e seconda nel mondo ma che, d’altro canto, si fa ben sentire sulla bolletta energetica. Secondo Transport for London (TfL) ogni gli oltre 76 milioni di chilometri percorsi dai treni annualmente insieme alle 382 stazioni dislocate in tutta l’area della Grande Londra pesano non poco sulla fattura elettrica di fine anno. Nel tentativo di rendere il sistema più ecologico ma soprattutto meno costoso, l’autorità ha deciso di mettere in campo tutte le misure di efficienza energetica e risparmio energetico a sua disposizione, compresa la frenata rigenerativa. Per chi ancora non conoscesse questa tecnologia, si tratta particolare sistema di arresto che recupera energia utile estraendola da una quota di quella che normalmente si dissipa durante il rallentamento.

In realtà The Tube, così come altre grandi metropolitane nel mondo, fanno già buon uso della frenata rigenerativa. In questo caso però TfL ha deciso di sperimentare gli ultimi progressi tecnologici nel campo utilizzando un nuovo sistema inverter nella sottostazione Cloudesley Road sulla linea Victoria. Il test, presentato dalla società come una prima mondiale, è durato cinque settimane, e in una sola settimana di funzionamento, la nuova tecnologia, è stata in grado di recuperare abbastanza energia per alimentare al 100% una stazione grande come quella di Holborn per più di due giorni a settimana. Secondo i calcoli Transport for London, l’innovazione appena testata potrebbe recuperare fino a 1 MWh di energia al giorno, abbastanza da soddisfare le esigenze elettriche di 104 abitazioni. A conti fatti significherebbe tagliare il 5 per cento sulla bolletta energetica della metropolitana di Londra e risparmiare fino a 8 milioni di euro l’anno.

Per Matthew Pencharz, Assessore all’Ambiente ed Energia, i risultati di questo progetto sono davvero entusiasmanti e mostrano l’enorme potenziale che possiamo ancora sfruttare. Il processo mette Londra all’avanguardia per questo tipo di tecnologia e dimostra chiaramente come l’energia dei treni possa essere recuperata dalle stazioni della metropolitana, rendendo la rete più ecologica ed economica. Ciò integra il nostro più ampio lavoro per rendere il trasporto pubblico pulito e verde, compresi i nostri autobus, dove abbiamo introdotto la tecnologia ibrida e a zero emissioni”.

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