Ecco la scuola del futuro: nel bosco, senza banchi e a insegnare è la natura.
( Articolo Condiviso )
A Ostia Antica prende il via la Scuola nel Bosco, un progetto sperimentale dedicato all'educazione primaria e basato sull'insegnamento all'aria aperta, esperienziale e impartito dalla natura. "Si impara facendo!" e lo si fa in un luogo da fiaba, immerso nel verde, circondato dalla Storia e a due passi dal mare.
di Elena Tioli
“Una volta scesa dal trenino attraversa il ponte blu, al castello prendi la prima strada a sinistra, prosegui in mezzo la campagna, superate le pecore segui le indicazioni in legno. Sarà una passeggiata!”. Quello che potrebbe essere l’inizio di una favola è in realtà il percorso per arrivare alla Scuola nel Bosco. Me lo ha spiegato Giordana per telefono e subito la mia fantasia ha iniziato a lievitare. E le aspettative non sono state deluse: la Scuola nel Bosco è davvero un luogo magico.
Immerso nel verde, ricavato in un antico casale, baciato dal sole. La Scuola nel Bosco ha tutto ciò che si potrebbe desiderare per crescere, imparare e divertirsi. Non ci sono banchi, lavagne e castighi. In un angolo un cartello ricavato dal legno ammonisce: "In questo piccolo pezzo di mondo non è vietato: giocare a palla, saltare sulle balle, salire sugli alberi, ridere a crepapelle, sporcarsi, giocare con l'acqua, urlare di gioia, andare nelle pozzanghere". “Andate a giocare ma senza divertirvi!” si sente urlare ironicamente da uno dei maestri. I bambini scoppiano a ridere. Attorno a loro lo spazio aperto è tantissimo e i giochi sono quelli di una volta: balle di fieno, amache, una corda a cui appendersi. E poi ancora: cani, gatti e un asino, di nome Serafino. “E’ uno dei maestri” mi spiegano entusiasti i bambini.
Immerso nel verde, ricavato in un antico casale, baciato dal sole. La Scuola nel Bosco ha tutto ciò che si potrebbe desiderare per crescere, imparare e divertirsi. Non ci sono banchi, lavagne e castighi. In un angolo un cartello ricavato dal legno ammonisce: "In questo piccolo pezzo di mondo non è vietato: giocare a palla, saltare sulle balle, salire sugli alberi, ridere a crepapelle, sporcarsi, giocare con l'acqua, urlare di gioia, andare nelle pozzanghere". “Andate a giocare ma senza divertirvi!” si sente urlare ironicamente da uno dei maestri. I bambini scoppiano a ridere. Attorno a loro lo spazio aperto è tantissimo e i giochi sono quelli di una volta: balle di fieno, amache, una corda a cui appendersi. E poi ancora: cani, gatti e un asino, di nome Serafino. “E’ uno dei maestri” mi spiegano entusiasti i bambini.
E c’è da crederci. Un altro dei maestri compare avvolto in un mantello marrone, scalzo: “Chi è pronto per salire sulla nostra nave e salpare con noi verso quest’avventura?” chiede ai futuri scolari incantati. In un attimo si forma una fila perfetta di bambini che non vedono l’ora di gettare gli ormeggi. E’ il primo giorno di scuola primaria e loro sono entusiasti. Inizia il viaggio e, a quanto pare, è tutto prontissimo. “A parte il programma - racconta Paolo, un altro degli insegnanti - qui è tutto in divenire. Abbiamo delle linee guida ma poi sono i ragazzi che di volta in volta ci indicano la via. Se si è in grado di ascoltarli, gli alunni sono bravissimi a indicare il metodo migliore per insegnare loro”.
E, a quanto pare, il metodo funziona. Da anni ormai l’Asilo nel Bosco (situato nello stesso luogo) raccoglie consensi e ottiene successi grazie a questo approccio e ora, con la Scuola nel Bosco, anche i bambini più grandi, dai sei ai dieci anni, potranno sperimentare questo nuovo progetto pedagogico.
E, a quanto pare, il metodo funziona. Da anni ormai l’Asilo nel Bosco (situato nello stesso luogo) raccoglie consensi e ottiene successi grazie a questo approccio e ora, con la Scuola nel Bosco, anche i bambini più grandi, dai sei ai dieci anni, potranno sperimentare questo nuovo progetto pedagogico.
“La scuola nel Bosco nasce proprio dalla collaborazione tra L’Asilo nel Bosco e l’Istituto Comprensivo Amendola Guttuso - spiega Paolo - I bambini sono iscritti alla scuola pubblica che ha sede ad Ostia Ponente ma parteciperanno a questo progetto sperimentale che ha la base nel nostro casale nella campagna di Ostia Antica. L’obiettivo è quello di stimolare processi d’apprendimento efficaci puntando sulla curiosità degli alunni, che per noi è l’unica chiave in grado di aprire davvero le porte della conoscenza”.
Ma come funziona questo approccio? “Intanto i libri di testo sono sostituiti da esperienze piacevoli in grado di stimolare le domande dei ragazzi. La lezione di Scienze, per esempio, si farà nel bosco o nell’Oasi LIPU di Ostia, quella di Storia agli Scavi di Ostia Antica o al Castello di Giulio II, quella di letteratura si farà spesso attraverso il teatro o il fumetto, quella di geometria all’orto e così via”.
Ma non solo: “Le arti saranno quotidianamente presenti nella vita dei bambini - continua Paolo, presentando i vari colleghi - la pittura, la scultura e il fumetto saranno tutte discipline che faranno parte integrante del Piano di Offerte Formativa. Non mancheranno inoltre lo yoga, il teatro, la musica…”. E il tutto si svolgerà prevalentemente all’aria aperta.
Ma come funziona questo approccio? “Intanto i libri di testo sono sostituiti da esperienze piacevoli in grado di stimolare le domande dei ragazzi. La lezione di Scienze, per esempio, si farà nel bosco o nell’Oasi LIPU di Ostia, quella di Storia agli Scavi di Ostia Antica o al Castello di Giulio II, quella di letteratura si farà spesso attraverso il teatro o il fumetto, quella di geometria all’orto e così via”.
Ma non solo: “Le arti saranno quotidianamente presenti nella vita dei bambini - continua Paolo, presentando i vari colleghi - la pittura, la scultura e il fumetto saranno tutte discipline che faranno parte integrante del Piano di Offerte Formativa. Non mancheranno inoltre lo yoga, il teatro, la musica…”. E il tutto si svolgerà prevalentemente all’aria aperta.
“Un altro aspetto caratterizzante della nostra Scuola. Con l’Asilo nel Bosco abbiamo potuto vedere con i nostri occhi quello che tanti studi pedagogici hanno da sempre sostenuto: più i bambini stanno all’aperto più crescono autonomi, creativi, sereni, con una socialità molto ricca e poco conflittuale. Ora si tratta di metterlo in pratica anche nella scuola primaria”.
Tutto ciò, ovviamente, senza trascurare gli obiettivi dell’insegnamento tradizionale, anzi: “Lavoreremo sugli obiettivi del ministero e siamo convinti che con la didattica che proporremo raggiungeremo i diversi traguardi in minor tempo e, soprattutto, lo faremo in maniera piacevole per i bambini, perché - sottolinea Paolo - la felicità dei bambini nel presente, per noi, è un aspetto primario. Il nostro sogno è che la scuola diventi un posto così bello che i bambini ne reclamino l’apertura anche nei giorni festivi!”.
Un obiettivo non da poco, ma niente a confronto con la missione che si sono prefissati questi estrosi e coraggiosi maestri del Bosco: “Siamo convinti che gli alunni che faranno questo percorso avranno successo anche nelle esperienze scolastiche successive ma ci teniamo a sottolineare che il nostro scopo principale non è quello di prepararli alle medie, al liceo, all’università o ad una futura occupazione ma quello di fornire competenze che saranno davvero utili nella vita”. Forse, la sfida più grande che ogni insegnante dovrebbe porsi.
Tutto ciò, ovviamente, senza trascurare gli obiettivi dell’insegnamento tradizionale, anzi: “Lavoreremo sugli obiettivi del ministero e siamo convinti che con la didattica che proporremo raggiungeremo i diversi traguardi in minor tempo e, soprattutto, lo faremo in maniera piacevole per i bambini, perché - sottolinea Paolo - la felicità dei bambini nel presente, per noi, è un aspetto primario. Il nostro sogno è che la scuola diventi un posto così bello che i bambini ne reclamino l’apertura anche nei giorni festivi!”.
Un obiettivo non da poco, ma niente a confronto con la missione che si sono prefissati questi estrosi e coraggiosi maestri del Bosco: “Siamo convinti che gli alunni che faranno questo percorso avranno successo anche nelle esperienze scolastiche successive ma ci teniamo a sottolineare che il nostro scopo principale non è quello di prepararli alle medie, al liceo, all’università o ad una futura occupazione ma quello di fornire competenze che saranno davvero utili nella vita”. Forse, la sfida più grande che ogni insegnante dovrebbe porsi.
Ad oggi, del resto, nei Paesi del nord Europa questo tipo di insegnamento è già molto diffuso e anche in Italia realtà del genere stanno prendendo rapidamente piede: “Sarà che i risultati sono sorprendenti! - afferma Paolo con soddisfazione - Anche per questo insieme agli altri progetti italiani di educazione all’aria aperta stiamo costituendo un’associazione che tra i diversi obiettivi ha quello di stimolare lo Stato a fare una nuova legge per la scuola dell’infanzia e per la primaria, visto che quella vigente risale al 1975...” E, forse, è un po' anacronistica.
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