Gli agriasili

http://sociale.corriere.it/gli-agriasili-dove-i-bambini-crescono-nelle-fattorie-e-in-mezzo-ai-prati/?cmpid=SF020103COR
di Roberta Falasca


 Roma - Non servono solo banchi, carta o penne. Negli agriasili e agrinidi di tutta Italia, i bambini crescono in mezzo al prato, agli animali da fattoria, ai prodotti della terra. E’ la nuova frontiera della pedagogia green: servizi educativi infantili destinati ai bimbi da 3 mesi a 6 anni che hanno un unico comun denominatore, la natura e che si stanno sviluppando sempre di più in tutto lo Stivale.
Le attività ludico-didattiche che riguardano la prima infanzia si svolgono per la maggior parte all’aria aperta dove le maestre insegnano ai bambini a giocare con i materiali da recupero come legno, stoffe, lana, spiegano loro a riconoscere gli insetti, a rispettare gli animali, a capire cosa essi possono dare, ad approcciarsi alla vita di campagna.
Negli armadietti dei piccoli scolari non ci sono solo colori e quaderni ma anche zappe per lavorare la terra, stivali di gomma per stare più comodi se piove. I bambini non imparano solamente a stare in mezzo alla natura ma a capire le stagioni, i periodi della semina e del raccolto. Apprendono quali frutti dà la terra e quali prodotti gli animali e quando vanno al supermercato a fare la spesa con mamma e papà sanno da dove viene il latte, la frutta e la verdura.
Non solo didattica ma anche business. I primi ad aver lanciato questa idea di successo è stata Coldiretti che da qualche anno finanzia progetti per poter aprire gli agriasili e agrinidi e dà la possibilità a piccoli e medi imprenditori di ampliare la propria attività, magari investire parte degli spazi della propria azienda agricola in fattorie didattiche. «Quando si parla di agricoltura multifunzionale – spiegano da Coldiretti – si fa riferimento a tutte quelle realtà che, pur partendo dal settore primario, riescono a fornire ulteriori servizi al consumatore e alla collettività, svolgendo attività aggiuntive rispetto alla sola coltivazione di prodotti agricoli. E’ il caso degli agrinido e degli agriasilo».

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