La paura dei neonazisti in Grecia

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Un poliziotto colpisce un manifestante durante una protesta antifascista vicino ad Atene, il 19 settembre 2013. (Yannis Behrakis, Reuters/Contrasto)
Il 19 settembre il primo ministro greco Antonis Samaras ha dichiarato che non permetterà ai neonazisti di Alba dorata di minacciare la stabilità e la democrazia nel paese.
Samaras ha condannato con fermezza l’omicidio di Pavlos Fyssas avvenuto il 18 settembre a Keratsini, un quartiere operaio alla periferia di Atene.
Morte di un rapper
Fyssas era un rapper di 34 anni conosciuto per le sue posizioni antifasciste e la sua militanza in un gruppo di sinistra, il suo nome d’arte era Killah P. È morto dopo essere stato ricoverato in ospedale e prima di morire ha rivelato il nome del suo assassino,spiega il Guardian.
Fyssas è stato aggredito e accoltellato all’uscita di un bar mentre era con sette amici, dopo aver visto una partita di calcio. Il gruppo è stato circondato da una trentina di persone e Fyssas è stato colpito più volte da un uomo.
Il 19 settembre un militante del partito Alba dorata, un uomo di 45 anni, ha confessato di aver ucciso il musicista.
Il 18 e 19 settembre migliaia di attivisti hanno partecipato a manifestazioni nel luogo dove è stato ucciso Fyssas e in altre città del paese come Salonicco. Gli attivisti hanno trasformato uno sciopero di 48 ore che era già previsto in una manifestazione contro i neonazisti e contro Alba dorata. Il 18 settembre le manifestazioni sono diventate violente, ci sono stati scontri con la polizia e 23 persone sono state arrestate.
Il pericolo neonazista
Ilias Kasidiaris, un portavoce di Alba dorata, ha negato il coinvolgimento del suo partito nell’omicidio e ha annunciato azioni legali contro chi l’ha accusato. Ma in molti hanno chiesto la messa al bando dei partiti neonazisti in Grecia.
Alba dorata ha 18 deputati in parlamento e, secondo i sondaggi, è l’unica forza politica che guadagna consensi tra gli elettori: attualmente sarebbe al 15 per cento dei consensi.
Secondo gli analisti il movimento, attivo fin dagli anni ottanta, avrebbe avuto successo negli ultimi anni a causa delle crisi economica che ha messo in ginocchio il paese e la parallela sfiducia degli elettori nei partiti tradizionali. Inoltre tra i temi più forti di Alba dorata c’è l’odio verso gli immigrati e la chiusura delle frontiere, tema che viene invocato come soluzione alla mancanza di lavoro

Sostenitori di Alba dorata a una manifestazione ad Atene il 3 febbraio 2013. (Yorgos Karahalis, Reuters/Contrasto)
Bandire Alba dorata
Molti deputati e forze politiche hanno chiesto lo scioglimento di Alba dorata per la sua matrice neonazista e violenta.
Secondo il Financial Times la Grecia non dovrebbe sciogliere Alba dorata, ma dovrebbe solo applicare la legge che già prevede pene molto dure per chi compie questo tipo di azioni. “La morte di Fyssas per mano di Alba dorata rende ormai impossibile per i politici e per gli elettori chiudere gli occhi di fronte alla natura violenta del partito”, dice il Financial Times. “Mettere al bando un partito è contro la costituzione”, continua il Financial Times, “ma la legge già prevede degli strumenti per individuare e punire i violenti e coloro che incitano alla violenza. Il modo migliore di colpire Alba dorata è quello di punire le azioni barbare dei suoi sostenitori”.
“Senza l’intervento dell’Unione europea non credo che la Grecia possa riuscire a fermare la crescita progressiva di movimenti di destra”, scrive George Iordanou sul Guardian. Secondo Iordanou per troppo tempo i partiti hanno tollerato e sottovalutato il successo di Alba dorata e ora non sono più in grado di fermare questa deriva xenofoba e violenta.

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