Patrimonio pubblico e profitti privati: La Scuola Grande della Misericordia
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La Scuola Grande della Misericordia ha un valore particolare per la città di Venezia. Attribuita al Sansovino e realizzata nel XVI secolo, la sua mole domina la Cannaregio alta. Molti veneziani le sono affezionati, perché al suo interno hanno assistito dagli anni '40 agli anni '70 ai trionfi sportivi della Reyer.
Accanto al valore storico e artistico dell'edificio, è indubbio un notevole potenziale economico e sociale. Dimensioni e volumi unici nel centro storico veneziano ne fanno un contenitore ideale per eventi e congressi. Le affascinanti sale del piano terra e del primo piano costituiscono la scena ideale per rappresentazioni teatrali e esposizioni di arti visive. Notevoli quindi le opportunità per il Comune dei Venezia, che è proprietario dell'immobile, e per la città stessa.
Proprio per dar corpo a queste opportunità il Comune ha approvato la trasformazione della Scuola Grande della Misericordia in uno "spazio multifunzionale", utilizzando lo strumento del project financing. Il contratto di concessione è stato stipulato il 19 novembre 2009. Partner privato dell'operazione è Umana S.p.A., la società dell'allora presidente della Confindustria Veneziana Luigi Brugnaro.
Il progetto è il seguente: il partner privato, attraverso la
società di progetto SMV S.p.A., si impegna a realizzare opere di ristrutturazione per circa 8 milioni di euro. Tali opere comprenderebbero alcuni interventi strutturali e quanto necessario a utilizzare la Scuola per eventi vari. In cambio il privato ottiene la concessione quarantennale del bene. La logica sembra filare: il privato ci mette i soldi, contribuendo alla conservazione e alla valorizzazione del bene, e può sfruttarlo per un certo periodo, restituendolo alla fine migliorato all'Amministrazione. Insomma si tratterebbe in teoria di una situazione ottimale, dove ci guadagnano tutti: il privato, l'amministrazione e tutta la città. Solo in teoria però, perché nella realtà veneziana le cose sono andate diversamente.
Oggi, a quasi 4 anni di distanza dalla stipula della concessione, i lavori non sono ancora iniziati. Addirittura, e sono parole dell'Assessore ai Lavori Pubblici Alessandro Maggioni, "allo stato non ci sono previsioni di inizio e fine lavori". Nel frattempo però SMV S.p.A. utilizza il bene per eventi di vario tipo. Non si tratta però di eventi aperti alla cittadinanza. La Scuola della Misericordia ospita infatti soprattutto feste private per miliardari, matrimoni ed eventi aziendali vari.
Insomma pare che il partner privato stia utilizzando il bene senza realizzare gli interventi previsti. Così facendo ottiene un beneficio senza farsi carico dei costi connessi. E l'amministrazione e la città di Venezia non ci guadagnano nulla, anzi, perdono la disponibilità di un bene, che di fatto viene concesso gratis.
Immaginate di avere un'immobile che vorreste affittare come studio professionale, ma che avrebbe bisogno di essere ristrutturato. Uno stimato professionista vi propone di fare i lavori a proprie spese; in cambio chiede di non pagare l'affitto per due anni, e voi accettate. Se dopo un anno che ha stabilito la propria attività nel vostro immobile non ha ancora iniziato i lavori, che fate? Ragionevolmente cercherete di far valere il contratto che avete stipulato, in modo che inizi al più presto la ristrutturazione. Se non ci riuscite, cercherete di farvi pagare l'affitto arretrato. Se neanche questo è possibile, cercherete di mandare via l'inquilino inadempiente e di trovare un altro affittuario. Pochissimi, credo, starebbero con le mani in mano a vedere l'inquilino occupare un proprio immobile senza realizzare i lavori pattuiti né pagare un affitto.
Questo paradossale atteggiamento è molto simile a quello tenuto dall'amministrazione comunale per la Scuola della Misericordia. A quasi quattro anni di distanza dalla stipula del contratto di concessione, il partner privato ha la disponibilità del bene, senza aver realizzato le attività previste e senza aver versato un euro al Comune. E pare che l'amministrazione comunale faccia poco più che stare a guardare: non è neppure in grado di prevedere quando inizieranno i lavori. E le penali? A detta dell'Assessore Maggioni verranno quantificate "contestualmente all'avvio dei lavori". Quindi se i lavori non iniziassero mai nessuna penale sarebbe dovuta?
"Mi sembra un caso tipico di cattiva gestione del patrimonio pubblico" dichiara il capogruppo 5 stelle Gianluigi Placella "io non sono contrario di principio alle partnership pubblico privato. In questi tempi di vacche magre possono anzi rivelarsi strumenti estremamente utili. Però devono essere ben strutturate, e soprattutto i contratti devono essere rispettati. Pensate a Punta della Dogana: dopo solo due anni dalla stipula della convenzione i restauri erano finiti e l'esposizione aperta. Alla Misericordia invece di anni ne son passati ormai quattro, e non è stato ancora fatto assolutamente nulla.".
"Non intendo entrare nel merito dell'operazione di punta della Dogana. Voglio solo dire che quell'intervento è stato portato a termine nei tempi stabiliti. La differenza" continua Placella "è che per la Dogana Pinault aveva tutto l'interesse a finire i lavori e aprire la galleria. Nel caso della Misericordia invece il privato non ha nessuno stimolo: utilizza il bene, non spende nulla in quanto non realizza i lavori né paga un canone concessorio, nessuno gli chiede le penali".
"L'atteggiamento di questa amministrazione è paradossale" afferma il Consigliere 5 Stelle "ogni anno (s)vendono una quota di patrimonio per far quadrare i conti, mentre allo stesso tempo concedono gratuitamente beni di valore. In ogni caso" conclude Placella "spero sinceramente che quest'iniziativa ponga sotto i riflettori la situazione della Scuola Grande della Misericordia, e contribuisca a sbloccare l'attuale situazione di stallo. Non possiamo permettere che un bene così importante non sia valorizzato e aperto alla città".
MoVimento 5 Stelle Venezia - Gdl Scuola e Cultura
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