L’isola della vergogna
http://www.internazionale.it/news/italieni-2/2013/06/14/lisola-della-vergogna/
Negli anni trenta, durante il fascismo, l’arcipelago delle Tremiti non era solo una destinazione turistica. In una delle sue isole, San Domino, Benito Mussolini aveva messo in piedi una colonia penale destinata al confino degli omosessuali.
Inizialmente pensata per la popolazione gay di Catania (il prefetto spiegò che voleva “contenere i comportamenti aberranti dannosi per la moralità, la salute pubblica e il progresso della razza”), l’isola finì per ospitare decine di omosessuali (gay e lesbiche) e transgender di tutta Italia. Le condizioni di vita erano molto dure, mancavano l’acqua corrente e l’elettricità. Eppure, per la prima volta, la comunità omosessuale potè sperimentare una certa libertà di espressione dei sentimenti, tanto che, secondo alcuni testimoni, alla fine della guerra e del fascismo non tutti gioirono del ritorno a casa.
La storia di questa colonia penale (alcuni omosessuali furono deportati anche a Ustica e Lampedusa, ma San Domino fu l’unica in cui tutti gli esiliati erano gay) è stata raccontata in un libro, La città e l’isola, e in un graphic novel, In Italia sono tutti maschi.
L’8 giugno, racconta la Bbc, a San Domino è stata scoperta una targa in memoria delle deportazioni fasciste ai danni degli omosessuali.
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