Le Parlamentarie del M5S sono state un bluff? un confronto con il Partito dei Pirati tedesco

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Per la prima volta in Italia un movimento politico ha determinato la scelta dei propri candidati al parlamento con una votazione online fra i propri iscritti certificati. Parliamo chiaramente del Movimento 5 Stelle e delle sue Parlamentarie. Una bella dimostrazione di democrazia in confronto alle scelte operate dai partiti classici che alle ultime politiche hanno scelto i propri candidati sulla base di scelte calate dall’alto senza alcun coinvolgimento dei propri elettori.
Ma invece che apprezzare la scelta fatta e capire pregi e difetti di questo nuovo metodo, che potrebbe essere una sorta di precursore di quello che sarà il metodo applicato nel prossimo futuro per le elezioni politiche, si è preferito concentrarsi subito sui difetti accentuandoli a tal punto da cancellare completamente gli eventuali pregi.
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Scarsa partecipazione dei votanti, poca trasparenza nella verifica dei voti e dei partecipanti e mancanza di un organo terzo esterno che vigilasse sulla regolarità delle votazioni. Ma fra queste critiche quella che più è stata utilizzata è quella della scarsa partecipazione soprattutto se confrontata con la partecipazione alle primarie del centrosinistra. Infatti se queste hanno coinvolto circa 3 milioni di votanti, quelle del M5S avrebbero coinvolto un numero di votanti decisamente inferiori pari a circa 32.000 persone (pari ai 95.000 voti espressi divisi per le 3 preferenze di voto possibili). Certo, di fronte a questi numeri c’è poco da confrontare. Ma stiamo parlando di modelli molto diversi e quindi difficilmente paragonabili. Infatti da una parte abbiamo un tipo di votazione classico (su scheda fisica), dall’altro un tipo di votazione nuovo, più complicato, non conosciuto da tutti, senza considerare il diverso battage pubblicitario che è stato fatto alle primarie del centrosinistra rispetto a quelle del M5S.  Riteniamo quindi più giusto fare un confronto con un modello simile a quello utilizzato dal M5S e come metro di paragone chi se non meglio del partito dei Pirati tedesco, il partito preso come esempio da tutti come modello di democrazia liquida?
Bene, guardiamo i numeri. Da informazioni raccolte in rete da parte di un partecipante al partito dei Pirati italiano, abbiamo saputo che alle ultime elezioni statali di Berlino del 2011, alle quali i Pirati superano per la prima volta la soglia del 5% ottenendo 15 seggi sui 141 disponibili, hanno partecipato alla votazione dei propri rappresentanti 5.000 iscritti. Numeri tutt altro che eccezionali e non molto distanti da quelli del M5S.
Altra critica che si è fatta al M5S è che il portale utilizzato per le votazioni e per costruire il programma in maniera condivisa è poco partecipato e che pochi sono i suoi iscritti. Bene, dalle informazioni ricevute il luogo dove i Pirati tedeschi si ritrovano e prendono delle decisioni condivise, il famoso Liquid Feedback, registra 10.000 iscritti mentre gli iscritti al partito sono 40.000 circa. Quindi anche su questo fronte numeri tutt’altro che eccezionali e simili a quelli del M5S solo considerando gli almeno (come minimo) 32.000 iscritti ricavati dalle Parlamentarie.
Quindi se consideriamo il Partito dei Pirati tedeschi come un esempio modello di partito liquido e moderno che funziona bene, e consideriamo i numeri che lo caratterizzano, non possiamo certo dire che le Parlamentarie del M5S sono state un bluff, anzi, sembrerebbe che abbiano goduto di buoni numeri considerando la novità dell’esperimento e le problematiche di gestione di un simile modello.
Sentiremo mai i principali organi di informazione riportare questi dati e questo confronto?
Se qualcuno ha statistiche più precise sul Partito Pirata tedesco o se ritiene quelle qui riportate inesatte, lo comunichi nei commenti

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