Piano di Rinascita Ecologica 2.0

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NB Il titolo è chiaramente provocatorio.

Di fronte al declino della nazione e alla crisi globale che stiamo attraversando, siamo convinti che la ricostruzione dell'economia e delle istituzioni democratiche e la rigenerazione del tessuto sociale e degli ecosistemi del paese e dell'intero pianeta, siano un compito non rimandabile che la storia ha riservato proprio alla nostra generazione.

Per superare le sfide planetarie, economiche, climatiche, ambientali, energetiche del nostro tempo, siamo pertanto pronti ad impegnarci in un processo, pacifico, ma radicale, per dare vita a uno straordinario progetto unitario di rinascimento politico e culturale nazionale.

Il nostro principale riferimento sono le numerosissime esperienze locali virtuose e di successo presenti e attive sul territorio nazionale che verranno prese a modello per tracciare le politiche nazionali, inaugurando mille piccole opere finalmente improntate su una sana ricerca della felicità, più che sulla assurdità della crescita illimitata del PIL, al fine di garantire un miglioramento della qualità della vita delle persone garantendo quelli che sono i beni primari attualmente minacciati da questo modello di sviluppo: acqua, energia, cibo, salute, abitare, uguaglianza dei diritti e dei doveri, equità e sicurezza sociale.

In modo particolare, l'acqua, l'energia, la sanità, l'uso del suolo e la produzione agroalimentare di qualità vanno difese dagli attacchi e dagli interessi dei poteri forti nazionali ed extraterritoriali ed essere oggetto di una responsabile pianificazione e tutela di lungo termine, piuttosto che indirizzate alla logica di breve periodo del profitto privato per pochi, del mercato globale e del ricatto lavorativo e salariale per molti. Opereremo pertanto per restituire, o riservare, a una gestione pubblica, trasparente e virtuosa, le infrastrutture, i servizi strategici ed i monopoli naturali come la rete idrica ed elettrica, la rete internet, le reti stradali e ferroviarie, i beni demaniali e il patrimonio culturale, naturale, artistico e paesaggistico del nostro paese.

Siamo certi inoltre, che sia possibile integrare i valori e le tradizioni delle nostre origini rurali con la riconversione ecologica dell'economia, verso modelli industriali, manifatturieri e agricoli sostenibili, di processo e di prodotto, compatibili con le peculiarità del territorio e delle risorse locali e globali e adeguati alle reali esigenze della popolazione.

Questo new deal nazionale, permesso dalle applicazioni presenti e future dello sviluppo tecnologico e indirizzato alla sostenibilità ed all'efficienza, non solo sarà in grado di creare milioni di nuovi posti di lavoro, assorbendo e moltiplicando quelli persi in questi anni di crisi, ma farà ripartire l'occupazione su basi più solide e durature, liberandola dalle fluttuazioni e dalle speculazioni della finanza, riformandola in senso etico e mettendola al servizio dell'economia reale.

I nostri obiettivi primari e irrinunciabili sono in particolar modo il raggiungimento nel minor tempo possibile della indipendenza dalla schiavitù delle fonti fossili, l'azzeramento delle emissioni di carbonio e di sostanze tossiche, la produzione di energia rinnovabile in forma diffusa e democratica, la rifertilizzazione naturale e la protezione dei terreni agricoli, il recupero della biodiversità e di una produzione alimentare salubre ed esente da OGM, il ripristino del dissesto idrogeologico e la tutela del suolo, la bonifica delle aree inquinate, l'efficienza nella gestione dei flussi di materia in primo luogo per quanto riguarda i cicli produttivi e la gestione dei rifiuti. Questi obiettivi possono ridare dignità e indipendenza ai territori, salute e sicurezza a tutti i cittadini, riducendo nel tempo i danni e le spese sanitarie da emergenze climatiche e da patologie da contaminazione della terra, dei cibi, dell'aria e delle acque.

Di non minore importanza in questo contesto, anche la progettazione e la realizzazione di una mobilità pubblica e privata e di trasporto delle merci che sia adeguata ai nuovi scenari energetici del prossimo futuro, liberando nel contempo le nostre città dalla congestione e dalle malattie da smog.

Grazie ai contributi della società civile e delle migliori intelligenze del paese, desideriamo proporre un programma e perseguire un'azione di governo, fondata su questi principi e su un nuovo patto sociale, che faccia uso e valorizzi gli strumenti e gli istituti di democrazia diretta avviando un processo di impegno, responsabilizzazione e consapevolezza di ogni cittadino di fronte allo stile di vita, dei consumi e delle scelte politiche di tutti i giorni.

Rifiutiamo pertanto qualsiasi vicinanza o accordo di convivenza con le lobby affaristico mafiose e nessun comportamento che sia assimilabile o riproduca le logiche di partito e dell'attuale casta politica, che deprima la vitalità della collettività escludendola dalla partecipazione alle scelte fondamentali che possano garantire un futuro dignitoso, alla nazione e liberando le risorse umane, i territori e lo stato dalle infiltrazioni e dall'oppressione dalla criminalità organizzata e delle ecomafie.

Ci facciamo portatori di un'idea di ecologia della politica, di trasparenza istituzionale, di comportamento e di bilancio partecipato, che tagli i costi dei privilegi e della corruzione e le spese per gli armamenti, investendo nello sviluppo della cultura, della pubblica istruzione, della ricerca e della sanità, dei servizi sociali. In modo particolare riteniamo fondamentale una riforma della didattica e dei programmi di insegnamento nelle scuole e università di ogni ordine e grado per formare nuovi cittadini in grado di affrontare le sfide del presente e del futuro nel segno della partecipazione, della cooperazione e della sostenibilità ambientale.

Desideriamo quindi rifertilizzare la società diffondendo la cultura dei beni comuni, della giustizia sociale, del senso dello stato e della comunità, ridefinendo il concetto di prosperità collettiva, di benessere individuale, di valore del reddito e della moneta.

Ciò renderà possibile un nuovo modello di Stato e una nuova stabilità sociale grazie all'affermarsi di un sentimento di solidarietà locale e nazionale. Una nuova idea di sviluppo dunque, che dovrà con la necessaria efficacia, spingersi anche oltre le frontiere, affrontando le sfide globali della fame, della sete, della povertà, dell’analfabetismo, del lavoro minorile.

Siamo pronti ognuno a fare un passo indietro per farne insieme cento avanti, per una società del III millennio, che prosperi in simbiosi con la Madre Terra, riconoscendo e rendendo possibile ovunque pari dignità a uomini e donne e a tutti gli organismi viventi, ove conoscenze e informazioni possano circolare liberamente e gratuitamente e la multiculturalità, nell'orgoglio delle reciproche differenze, sia fonte di crescita comune come sempre è avvenuto nei secoli passati nelle civiltà che si sono distinte nella storia della razza umana.

Dario Tamburrano (sintesi ed integrazione appelli del Il sogno e della Costituente Ecologista) giugno 2011

In modo che il lavoro non vada disperso e che chiunque, movimento o soggetto politico, voglia, possa prenderne spunto e ispirazione, sopratutto alla luce dei recenti avvenimenti, pubblico qui su facebook quella che è stata a giugno 2011 la mia proposta di manifesto per gli Ecologisti & Civici come sintesi e integrazione degli appelli di "abbiamo un Sogno" e della "Costituente Ecologista".

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