La melassa dei "tecnici" sui rifiuti

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La melassa dei "tecnici" sui rifiuti
3 fatti accaduti recentemente confermano il vero programmino dei nostri governanti, e dei loro compagni di merende, in materia di rifiuti a Roma. Vediamo quali sono, ma facciamo prima una premessa: visto che per alcuni la crisi funziona al contrario, per merenda, qui, si intende un pranzo nuziale. Ma di un matrimonio importante! Come quello che c'è fra tutti e tre i fatti raccontati.
Il primo. È un piatto molto condito. Chiamiamolo rifiuti all'arrabbiata.
La sentenza dei tecnici del Consiglio di Stato dà torto al Comitato NOINC che aveva vinto 3 ricorsi al TAR contro ilcancrovalorizzatore di Albano. La motivazione della sentenza? "Utilità di Stato". Vabbè.
Comunque, non per entrare nel merito dei ricorsi, ma è bene ricordare quanto non ammettessero appello. Sancivano una inoppugnabile quantità di violazioni, falsità, eccessi di potere, omissioni di istruttorie, di analisi, di osservazioni, di rapporti costi benefici, di verifiche, errate valutazioni e nullità di atti amministrativi, nonché, dulcis in fundo, la trasgressione di norme e principi Costituzionali, insomma, la solita manfrina all'italiana. Roba che un qualsiasi cittadino colto in fragrante per uno solo degli stessi reati starebbe già in prigione con Equicasta alle costole.
Però, ci sono cittadini e cittadini. Ad esempio, il signor cerroni (ci scusi il minuscolo, ma non è un errore della tastiera), visto che è il Re della monnezza di mezza Italia, e non solo, pare esserne uno al di sopra degli altri. E anche parecchio. Altrimenti non si spiega come è riuscito a convincere non si sa chi, ma ci è riuscito bene, ad investire 400 milioni di soldi pubblici per costruire un mostro da 300000 tonnellate di rifiuti all'anno, quando non solo è accertato che l'incenerimento provoca malattie mortali e contamina irreversibilmente l'ambiente in un raggio di 100 km, sperpera un mare di acqua per il raffreddamento della caldaia, genera il 30% di scorie tossiche da smaltire con altissimi costi a cui vanno sommati i 150 euro a tonnellata per il suo esercizio, ma distrugge quei rifiuti/risorse che con gli stessi 400 milioni potrebbero essere recuperate, e quindi rivendute, fino a quasi 2 milioni di tonnellate all'anno, che guarda un po', è la stessa quantità di rifiuti prodotta a Roma, risolvendo la questione per sempre.
Ma, attenzione! Non abbiamo considerato l'ecomafia! E già perché, secondo la magistratura, pare sia l'attività più redditizia, ovviamente quando le nostre zozzerie non arrivano direttamente in Nord'Africa. Cosa c'entra? Centra perché nel 2008 i gassificatori di Colleferro e Malagrotta sono stati beccati mentre inghiottivano rifiuti tossici, speciali, come i guadagni del proprietario. Indovinate chi era.
Il secondo. Non è a base di carne, né di pesce. È una via di mezzo. È a base di ingegneri.
Sembra che due tecnici assoldati dal Commissario Straordinario Pecoraro siano stati dati in pasto alla Commissione Parlamentare Ecomafie. Messi alle strette, hanno giurato di aver prodotto un falso. Non si sa per conto di chi, ma hanno confessato che l'individuazione dei sette siti per le nuove discariche è stata solo unbluff. Invece di documentare una approfondita valutazione tramite i classici sopralluoghi con rilievi ambientali delle falde e delle distanze dall'abitato, hanno preferito la tecnica della perlustrazione bibliografica. Una sorta di telelavoro. Da casa. Ingegneria paranormale.
Poteva andare tutto liscio se non fosse che i due maghi hanno un po' esagerato. Infatti, le cave nelle foto della documentazione finale non erano quelle dei siti previsti per le discariche. Magari le hanno sostituite perché in quelle deliberate c'erano troppe case, ma non è dato sapere se lo hanno fatto per proteggere le discariche o i loro padroni. Comunque sia, li hanno sgamati. Trattasi quindi di Ingegneria paracula. È una specializzazione della paranormale. La sperimentano da secoli ma la lode honoris causa ce l'ha, in questo ramo, solo mister cerroni. A dargliela per ultimi sono stati i cittadini di Riano quando sei mesi fa' comprò le cave attaccate alle loro case e falde acquifere appena fu paventata l'idea di farci una delle discariche provvisorie per sostituire la sua Malagrotta. Ancora non si è scoperto chi fu il vero preveggente a proporre quei siti. Ma non dovrebbe essere difficile indovinarlo.
Il terzo. Spumante, dolce, frutta, caffè, amaro, digestivo, sigaretta. Ma tutto mischiato. La melassa della politica romana.
Mentre la coppia Marrazzo-Polverini cosparge tutto il territorio regionale con ben 9 inceneritori, poi ridotti a 6, poi diventano 4, poi risalgono a 7 e subito doporidiscendono a 5, mentre Zingaretti non sa nulla dell'incenerimento del recupero CONAI ridotto appositamente a ecoballe, mentre Alemanno, in perfetta continuità con Veltroni e Rutelli, prima da Ministro propone ma poi da Sindaco evita il compostaggio, la riduzione, il riuso e il riciclo, arruola nuove reclute all'AMA senza spingere il porta a porta, mentre lo spauracchio dell'atomica Malagrotta si consolida come il più potente terrorismo psicologico innescato a danno dei romani di città e provincia, mentre, in definitiva, assistiamo al solito teatrino da dieci anni, spunta fuori un nuovo attore. Il tecnico Clini. Dopo varie consultazioni l'unica certezza che offre, in linea coi compari del suo governo, è l'aumento della tassa sui rifiuti. Sa recitare perfettamente. Il copione è sempre lo stesso. Razzolare moneta e perdere tempo. Accenna quindi a un aumento della raccolta differenziata al 40% in pochi mesi e a un timido ascolto dei cittadini. Sembra passare inosservata, ma è una bomba a orologeria. Tempo un giorno e arriva il botto. "Il piano Clini non piace". Maddai!! Come si fa solo a pensare che nel 2012 i rifiuti debbano essere differenziati invece di mandarli nei comodi inceneritori e discariche che gentilmente, da 30 anni, ci regala santo cerroni? Ci sarebbe da indovinare chi ci guadagna in tutto ciò, ma siamo sicuri che a questo punto si capisce senza ombra di dubbio.
Alla fine arriva il conto da pagare. Si chiama emergenza. Quella che stanno portando avanti grazie a un'arma micidiale. La proroga. Le elezioni sono vicine e serve un buon tema da cavalcare. I mondezzai per le strade. È una tecnica già vista a Napoli nel 2008 e nel 2011. Indovinate ora chi paga, il conto.
Vi chiederanno anche il voto. Ma non glielo darete. Sappiamo che, come noi, siete stanchi, ed è proprio quello che vogliono. Sfiancarci. Toglierci ogni interesse per i beni comuni. Ogni interesse per le questioni che ci riguardano direttamente. Toglierci la vita. Noi invece vi chiediamo di non arrendervi. Vi chiediamo dipartecipare per costruire insieme un futuro diverso, dove sarete voi a votare voi stessi.

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