“ELEZIONI AMMINISTRATIVE E VIOLAZIONE DELLE LEGGI”

LogoConBordoGrigio1000pixel.pngCONFERENZA STAMPA DEL 20.04.2011, h. 11.00
Dal 30° giorno antecedente la votazione politica è fatto divieto di affiggere pubblicità e manifesti elettorali al di fuori degli spazi elettorali regolarmente assegnati. Così recita la legge (Legge 4 aprile 1956, n. 212 e s.m.i.)
Ma come sempre, fatta la legge e gabbato lo santo!! Con il decreto Milleproroghe, approvato a febbraio 2011 è stata inserita una sanatoria per i manifesti che i partiti politici hanno affisso illegalmente dal febbraio 2010, in particolare in occasione delle ultime elezioni regionali.
Tale sanatoria ha effetto di condono anche per le successive campagne elettorali.
In pratica, con soli 1000 euro per provincia, verranno condonate le decine di migliaia di sanzioni per i
manifesti abusivi e le violazioni alle leggi sulla propaganda politica commesse dai partiti.
Sanzioni che i Comuni hanno già comminato per le passate elezioni, con evidente danno arrecato alle casse comunali che avevano messo in bilancio il ricavato delle multe e che, in ogni caso, hanno già speso milioni di euro per gli interventi di defissione.
In pratica, coloro che hanno affisso illegalmente manifesti negli spazi che spettavano ad altri e deturpato le città mettendoli selvaggiamente su muri, cassonetti, cartelli stradali, lo hanno fatto con la certezza dell’impunità, nonostante le comunicazioni ufficiali della prefettura e la polemica sorta sui quotidiani.
Ricordiamo lo scorso anno il proliferare di ISI POINT e AZZI CORNER - tutti rigorosamente con affissioni illegali - e la “battaglia” intestina tra Coppola e Marangon che ha visto tappezzate di manifesti elettorali anche le bacheche degli annunci mortuari, senza contare le plance riservate agli altri gruppi politici, primo tra tutti quello del Movimento 5 Stelle.
Anche quest’anno per le elezioni amministrative si ripete lo stesso copione: a Rovigo molti candidati sindaci in lizza stanno palesemente violando la legge sulle affissioni elettorali, attaccando in bella mostra sulla strada i loro manifesti elettorali che, per legge, devono essere rivolti verso l’interno della sede (il Piva point sul Corso del Popolo, la pubblicità luminosa di Gianesella alla diramazione del Corso del Popolo verso S. Bortolo, lo striscione della Lega in Piazza Vittorio). Ricordiamo che per legge possono essere solo esibite le bandiere con il simbolo, non annunci o pubblicità elettorale.
Chi, al contrario, ha scelto il rispetto della legge anziché la sua sistematica violazione - è il caso di noi
Movimento 5 Stelle - di fatto si è visto sottrarre la possibilità stessa di fare propaganda.
Ma da cittadini ci chiediamo: se già in campagna elettorale i candidati violano la legge, certi
dell’impunità dalla stessa, se saranno eletti perché si dovrebbero comportare diversamente?
MoVimento 5 Stelle - Rovigo

Per contatti: info@movimento5stellerovigo.it

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