Il CO.RE.ri Incontra la Commissione UE
Riciclo totale, partendo dalla realizzazione degli impianti di compostaggio e dal recupero degli impianti di selezione e ripristino di un quadro normativo regionale coerente con le leggi italiane e comunitarie sono l'unico modo per uscire dalla crisi.
24 novembre 2010 - Peacelink Campania
Ieri 23 novembre 2010 alle ore 14.00, presso gli uffici del Consiglio regionale, edificio F13, la delegazione della commissine europea, guidata dalla dott.ssa Pia Bucella, Director Legal and Civil Protection, ha convocato in audizioni il Coordinamento Regionale Rifiuti - Campania (CO.RE.ri), Legambiente Campania e il WWF Campania.
La delegazione ha voluto ascoltare il parere delle associazioni sulle linee programmatiche inerenti la gestione dei rifiuti elaborate dalla giunta regionale.
La delegazione del CO.RE.ri, formata da Nicola Capone, Lorenzo Tessitore ed Elena Vellusi ha evidenziato che la raccolta differenziata è stata di fatto impedita dai costi esorbitanti per lo smaltimento, fuori regione, della frazione organica e che nessuna filiera dei materiali è stata in questi anni organizzata per il reale recupero della materia selezionata.
Si è quindi insistito sulla necessità di realizzare gli impianti di compostaggio già finanziati dalla Commissione europea e il recupero degli impianti STIR per trasformarli in impianti di selezione meccanica dei materiali.
Si è denunciato, inoltre, il sistema normativo derogatorio vigente in Campania. che impedisce una pianificazione rispettosa delle direttive europee vigenti in materia. A tal proposito è stata sottolineata la necessità che il governo italiano ripristini con urgenza, sull'intero territorio regionale, un quadro normativo ordinario coerente con le leggi italiane e comunitarie, che dia per di più finalmente attuazione in maniera concreta alla Convenzione di Arhus, consentendo l'effettiva partecipazione dei cittadini alle decisioni amministrative sia in materia di pianificazione che di realizzazione degli impianti.
Si è, poi, avvertita la delegazione della Commissione europea delle ultime modifiche apportate dal governo italiano all'articolo 205 del decreto legislativo 152 del 2006, che consentono ai Comuni di derogare all'obbligo di raggiungere le percentuali di raccolta differenziata previste dalla normativa vigente in materia, permettendo loro di compensare i bassi livelli di raccolta differenziata con gli obiettivi raggiunti dai comuni cosiddetti virtuosi, assicurando contestualmente il recupero energetico della quota dei rifiuti indifferenziati.
Si è fatto notare, ancora, che nel nostro paese il principio secondo il quale si può recuperare energia dalla materia - contraddizione insita nelle stesse direttive europee - diviene il presupposto per una legislazione deviata che incentiva con fondi pubblici gli impianti industriali, quali inceneritori, discariche, biodigestori, cementifici, etc., a discapito degli impianti volti al recupero e riciclo della materia.
Date queste premesse la delegazione del CO.RE.ri ha espresso parere negativo sulla validità del futuro piano regionale per la gestione dei rifiuti.
La delegazione della Commissione europea ha espresso il suo favore per le analisi e le proposte dei rappresentanti dell CO.RE.ri, accogliendo sia i rilievi da questa mossi sulla questione del trattamento dell'umido, sia la proposta di trasformazione degli impianti STIR in impianti di selezione meccanica per l'avvio dei materiali ad una filiera per il recupero e il riciclo totale della materia.
Ha specificato che pur non essendo suo compito intervenire nello specifico delle strategie proposte dalla regione, può tuttavia agire nel caso in cui il piano proposto sovverta la gerarchia delle operazioni indicate dalla recente direttiva europea che vede al primo posto la raccolta differenziata e il recupero e riciclo della materia. Non mancherà dunque di verificare con attenzione se le recenti modifiche, apportate dal governo al decreto legislativo 152 del 2006, abbiano correttamente recepito l'ultima normativa comunitaria in materia di rifiuti sottolineando che se così non fosse si potrebbe prospettare l'eventualità un ulteriore procedura di infrazione comunitaria.
La delegazione ha voluto ascoltare il parere delle associazioni sulle linee programmatiche inerenti la gestione dei rifiuti elaborate dalla giunta regionale.
La delegazione del CO.RE.ri, formata da Nicola Capone, Lorenzo Tessitore ed Elena Vellusi ha evidenziato che la raccolta differenziata è stata di fatto impedita dai costi esorbitanti per lo smaltimento, fuori regione, della frazione organica e che nessuna filiera dei materiali è stata in questi anni organizzata per il reale recupero della materia selezionata.
Si è quindi insistito sulla necessità di realizzare gli impianti di compostaggio già finanziati dalla Commissione europea e il recupero degli impianti STIR per trasformarli in impianti di selezione meccanica dei materiali.
Si è denunciato, inoltre, il sistema normativo derogatorio vigente in Campania. che impedisce una pianificazione rispettosa delle direttive europee vigenti in materia. A tal proposito è stata sottolineata la necessità che il governo italiano ripristini con urgenza, sull'intero territorio regionale, un quadro normativo ordinario coerente con le leggi italiane e comunitarie, che dia per di più finalmente attuazione in maniera concreta alla Convenzione di Arhus, consentendo l'effettiva partecipazione dei cittadini alle decisioni amministrative sia in materia di pianificazione che di realizzazione degli impianti.
Si è, poi, avvertita la delegazione della Commissione europea delle ultime modifiche apportate dal governo italiano all'articolo 205 del decreto legislativo 152 del 2006, che consentono ai Comuni di derogare all'obbligo di raggiungere le percentuali di raccolta differenziata previste dalla normativa vigente in materia, permettendo loro di compensare i bassi livelli di raccolta differenziata con gli obiettivi raggiunti dai comuni cosiddetti virtuosi, assicurando contestualmente il recupero energetico della quota dei rifiuti indifferenziati.
Si è fatto notare, ancora, che nel nostro paese il principio secondo il quale si può recuperare energia dalla materia - contraddizione insita nelle stesse direttive europee - diviene il presupposto per una legislazione deviata che incentiva con fondi pubblici gli impianti industriali, quali inceneritori, discariche, biodigestori, cementifici, etc., a discapito degli impianti volti al recupero e riciclo della materia.
Date queste premesse la delegazione del CO.RE.ri ha espresso parere negativo sulla validità del futuro piano regionale per la gestione dei rifiuti.
La delegazione della Commissione europea ha espresso il suo favore per le analisi e le proposte dei rappresentanti dell CO.RE.ri, accogliendo sia i rilievi da questa mossi sulla questione del trattamento dell'umido, sia la proposta di trasformazione degli impianti STIR in impianti di selezione meccanica per l'avvio dei materiali ad una filiera per il recupero e il riciclo totale della materia.
Ha specificato che pur non essendo suo compito intervenire nello specifico delle strategie proposte dalla regione, può tuttavia agire nel caso in cui il piano proposto sovverta la gerarchia delle operazioni indicate dalla recente direttiva europea che vede al primo posto la raccolta differenziata e il recupero e riciclo della materia. Non mancherà dunque di verificare con attenzione se le recenti modifiche, apportate dal governo al decreto legislativo 152 del 2006, abbiano correttamente recepito l'ultima normativa comunitaria in materia di rifiuti sottolineando che se così non fosse si potrebbe prospettare l'eventualità un ulteriore procedura di infrazione comunitaria.
CO.RE.Ri - Coordinamento Regionale Rifiuti della Campania
Sito: www.rifiuticampania.org
Email: contatti@rifiuticampania.org
Tel: 3346224313
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