Reportage. La raccolta differenziata mista nel centro storico di Roma
Una passeggiata nel centro storico della capitale per capire come funziona il sistema di raccolta mista dei rifiuti scelto dall'azienda romana che li gestisce, l'AMA. Una serie di scatti fotografici per raccontare quello che c'è, ma soprattutto quello che ancora manca.
di Redazione - 26 Ottobre 2010
Come moltissimi sanno - a parte i cittadini residenti già coinvolti - il centro storico monumentale della capitale è oggetto da dicembre del 2009 di un progetto sperimentale di raccolta differenziata mista. Carta e multimateriale vengono raccolti a livello stradale in punti mobili presidiati da personale AMA, mentre organico e indifferenziato residuo vengono raccolti dentro gli androni dei palazzi.Il 16 settembre scorso, abbiamo deciso di fare una passeggiata da Piazza del Popolo a Piazza di Spagna per capire come funziona, e sono emersi diversi problemi. Abbiamo deciso quindi di documentare con alcune foto il nostro itinerario.
Prima osservazione: i sistemi per aumentare la percentuale di materia da inviare a recupero si applicano (non ci sarebbe niente da sperimentare con una progettazione partecipata). Siamo andati a verificare il rispetto dell’Ordinanza del Sindaco 224 del 2009
che ha sancito l’avvio di questo progetto per le utenze domestiche a quasi un anno di distanza dal suo concepimento (per le utenze commerciali c’è tuttora un servizio a parte con altre squadre di raccolta, dove purtroppo il sacco nero tal quale, cartoni a parte, la fa ancora da padrone, in questo modo le tariffe per gli operatori commerciali non potranno mai calare).
La prima valutazione a livello visivo, è il mancato rispetto del decoro urbano, ma non per colpa dei cittadini che ai punti mobili si recano disciplinatamente. L’ordinanza imporrebbe di non lasciare nulla a terra, anche per preservare la purezza merceologica del raccolto da eventuali contaminazioni o rotture di sacchi.
Come si evince dalla prima foto di questo articolo, i cittadini hanno lasciato a terra i sacchi differenziati che l’operatore - in ritardo alla postazione di 15 minuti - non aveva intercettato secondo le modalità concordate. Una volta arrivato, è l’operatore che si fa carico di raccogliere i sacchetti. L'operatore arriva alle 9.45, l'orario per la raccolta è dalle 9.30 alle 10.30
2. Gli operatori sono costretti a 'inventarsi' un parcheggio precario diverso ogni volta, con conseguenze anche sul traffico
I problemi - già denunciati in un articolo precedente - si verificano tuttora, e niente è stato fatto per rimediare a questo difetto di progettazione.
Arrivati a Piazza di Spagna, come si vede nella terza fotografia, ci sono cittadini che depositano i loro sacchi differenziati di nuovo sul suolo pubblico, con la camionetta in ritardo questa volta di 20 minuti. Sempre dalle 9.30 è fissato l'orario di raccolta, questa volta il mezzo arriva alle 9.50. I colleghi addetti a semplice pulizia non possono intercettare questi sacchetti, perché si occupano solo della pulizia: assistono semplicemente al mancato rispetto dell’ordinanza. In pratica, in 20 minuti viene aggirata due volte su due l’ordinanza.
All’arrivo ritardatario della camionetta dedicata, è l’operatore a doversi fare carico di raccogliere i sacchetti (come si vede nella quarta fotografia), ma a parte non poter verificare il contenuto con i cittadini che diligentemente si recano a portare i materiali della raccolta differenziata (vetro, metalli, plastica), non è nemmeno possibile spiegare loro eventuali imperfezioni contenute nei sacchetti: salta completamente il ruolo educativo e di controllo dell’addetto alla raccolta.
4. All’arrivo della camionetta dedicata è l’operatore a doversi fare carico di raccogliere i sacchetti
Un altro degli errori più frequenti è rappresentato dal mancato risciacquo degli imballaggi prima di conferirli: se gli operatori sono sempre in ritardo come in questo caso documentato, i cittadini non prenderanno mai l’abitudine di sciacquare e schiacciare i contenitori. Maggiori sono le impurità contenute nei sacchetti, minori saranno i contributi erogati dal Conai (Consorzio nazionale imballaggi, ndr) al Comune di Roma. Basti pensare che al di sopra del 20% di impurità in un carico, tutto quanto viene inviato a smaltimento invece che a recupero, con aggravio di costi ulteriore.
Abbiamo raggiunto telefonicamente l’autore del brevetto 'Carretta Caretta', applicato in modo imperfetto e soprattutto senza permesso dal Comune di Roma. Gli abbiamo chiesto un parere su quanto avviene in centro storico.
5. Piazza del Popolo: gli svuotamenti nel camion madre sono inevitabili per portare a destinazione il carico. I centri di riciclo non sono certo a portata dei piccoli mezzi. Ma è saltato il ruolo di controllo di quanto viene conferito
A questo proposito si può segnalare come la RRRLazio (Rete Regionale Rifiuti del Lazio) abbia manifestato l’intenzione di coinvolgere la Corte dei Conti per verificare come siano stati spesi gli stanziamenti regionali mirati alla raccolta differenziata, nonché il grado di efficacia per aver l’AMA imposto un sistema 'misto', che ovunque è stato applicato in Italia ha limitato quantità e qualità della materia raccolta rispetto ad un sistema domiciliare con una sola squadra impegnata a fidelizzare il cittadino e a controllare quanto viene conferito e la sua qualità.
Se le tariffe aumenteranno invece di diminuire, sarà evidente che a parte gli interessi di un progettista costretto a rivolgersi alla magistratura a tutela dei suoi interessi, saranno gli interessi collettivi a subirne effetti negativi.
In attesa della prossima puntata, si segnala che i sistemi misti scelti dall’AMA, sempre con diverse modalità, sono in incremento in molte zone cittadine.
Per ulteriori informazioni su orari e modalità della raccolta, è possibile collegarsi al sito Ama Roma S.p.A .
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