Francia, i reattori nucleari EPR non piacciono: EDF progetta i REP 2000

pubblicato: giovedì 30 settembre 2010 da Marina
A EDF non piacciono i reattori EPR e progetta i REP 2000
Che diavolo sta succedendo ai reattori EPR francesi? Già Riccardo Iacona a Presa Diretta spiegò i reattori nucleari EPR, quelli comunemente detti di III generazione, non sono altro che prototipi e neanche tanto sicuri. Ora sembra che siano sul punto di essere abbandonati proprio da EDF (Electricité de France), che con Areva, è impegnata nella costruzione dei nuovi reattori. Secondo il mensile francese l’ Expansion iniziano a vedersi i primi problemi, anzi li definisce contre-performances.
Un paio di giorni fa è stato annunciato il possibile divorzio tra Constellation Energy e Edf a proposito della commessa che prevede la costruzione di due reattori nucleari (gli stessi che dovrebbero essere costruiti da noi) negli Stati Uniti a Nine Mile Point (Stato di New York) e a Calvert Cliffs, (Maryland).
Da aggiungere la commessa perduta a Abu Dhabi e vinta dai coreani; i ritardi nella costruzione delle centrali di Olkiluoto la cui sicurezza sarebbe traballante e Flamanville e i 19 reattori francesi che in manutenzione. Insomma uno scenario a dir poco complesso che evidentemente non preoccupa il nostro Governo, impegnato piuttosto a far ingoiare ai cittadini la costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano, che le si vogliano o no.
Dunque ecco l’annuncio che EDF piuttosto che investire ulteriormente negli EPR preferisce diversificare e dedicarsi alla costruzione dei REP 2000 nuovi reattori nucleari da 1000 e 1500 MW. Ciò perché secondo Expansion gli ingegneri di Areva e EDF non riescono a collaborare per unire le forze.
Ha detto Henri Proglio amministratore EDF:
Non lasceremo cadere l’EPR ma non vogliamo mettere tutte le nostre uova nel medesimo paniere.
Il punto è che i reattori EPR sono giudicati troppo sofisticati e costosi e si aggiunga che i ciorca 1600 MW di potenza sono giudicati troppo. Insomma non proprio di buon mercato. Guardando a Oriente, in Cina dove si costruiscono 10 centrali nucleari l’anno, si bada ai prezzi e lì costano il 40% in meno delle centrali nucleari francesi, tanto che già si parla di un nucleare low cost. Non sappiamo ancora i rischi connessi alla sicurezza e né come e dove saranno depositate le scorie nucleari.
Foto | Flickr

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