Una scuola emissioni zero, succede a Parigi
Il rientro a scuola, per gli alunni di un istituto di Pantin, alle porte di Parigi, sarà allietato da una verde novità: gli studenti si ritroveranno infatti davanti ad un edificio nuovo di zecca, realizzato in chiave ecosostenibile. L’inizio del nuovo anno scolastico coinciderà infatti con l’inaugurazione di quella che è a tutti gli effetti una scuola ad energia passiva.
Abbiamo parlato spesso di casa passiva/casa attiva e di quale, a conti fatti, sia più conveniente. In breve, con passiva si intende che la costruzione, nei suoi consumi, sfrutta energia passiva e chiude il bilancio energetico quasi in pareggio, in pareggio o in positivo, ossia genera più energia, grazie agli impianti di produzione interni, di quanta non ne consumi. Al contrario di quanto si è portati a credere un edificio passivo non è molto più costoso nelle spese di realizzazione. Prendiamo proprio questa scuola: è venuta a costare 14 milioni di euro, il 25% in più di una scuola normale. Tuttavia si stima che, entro 15-20 anni, il risparmio energetico permetterà di ammortizzare la differenza.
A dare notizia della scuola emissioni zero parigina è il settimanale francese Journal du Dimanche, che ha intervistato i progettisti. Gli stessi hanno fornito maggiori informazioni sull’edificio. Vediamone le caratteristiche: a partire dal tetto, ovviamente ricoperto di pannelli solari, che garantiscono l’approvvigionamento di energia elettrica.
Per garantire acqua calda nei mesi invernali sono presenti dei tubi, sempre solari. I progettisti hanno pensato proprio a tutto per consumare poco o niente e rispondere ad ogni esigenza della scuola e degli studenti senza alcun impatto. Ad esempio per illuminare i banchi all’interno delle aule si sfrutta un sistema che utilizza la luce esterna, cogliendone il riflesso.
Per garantire acqua calda nei mesi invernali sono presenti dei tubi, sempre solari. I progettisti hanno pensato proprio a tutto per consumare poco o niente e rispondere ad ogni esigenza della scuola e degli studenti senza alcun impatto. Ad esempio per illuminare i banchi all’interno delle aule si sfrutta un sistema che utilizza la luce esterna, cogliendone il riflesso.
Per quanto riguarda il riscaldamento, invece, è stato predisposto un impianto sotterraneo che utilizza l’energia geotermica.
Per evitare la dispersione di calore ed energia, la struttura è stata isolata termicamente, in vari modi: è orientata in modo da sfruttare raggi del sole e correnti d’aria ed è dotata di tripli vetri e giunture stagne.
E in Italia? Siamo arrivati prima, per una volta, con la scuola elementare passiva di Locai, a Bolzano, inaugurata nel 2007.
Per evitare la dispersione di calore ed energia, la struttura è stata isolata termicamente, in vari modi: è orientata in modo da sfruttare raggi del sole e correnti d’aria ed è dotata di tripli vetri e giunture stagne.
E in Italia? Siamo arrivati prima, per una volta, con la scuola elementare passiva di Locai, a Bolzano, inaugurata nel 2007.
[Fonte: Ansa Ambiente&Energia]
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