Pieve Emanuele: negata cittadinanza onoraria a Saviano e Cavalli
Pieve Emanuele: durante lo scorso Consiglio comunale la maggioranza di centro-destra (PdL e Udc) ha bocciato una mozione presentata dal Partito democratico, e condivisa anche dagli altri gruppi d’opposizione, per conferire la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano e Giulio Cavalli. «Saviano, lo sappiamo tutti, attraverso la sua attività di scrittore e giornalista ci ha regalato e continua a regalarci degli spaccati drammatici della realtà camorristica, presente non solo in Campania, mentre Giulio Cavalli, regista ed attore lodigiano, nei suoi spettacoli si impegna soprattutto nella denuncia delle infiltrazioni della ‘ndrangheta nell’edilizia lombarda» ha spiegato la Consigliera del PD Marica Andreotti «Con la nostra mozione chiedevamo quindi che il nostro Comune, come hanno già fatto molte altre amministrazioni, riconoscesse il merito di questi due uomini che, mettendo quotidianamente a rischio la propria vita e a costo della propria libertà (sono, infatti, entrambi sotto scorta perché minacciati di morte dalla mafia), hanno coraggiosamente denunciato le attività criminali della malavita organizzata, senza tralasciare le sue infiltrazioni nello Stato e nel mondo della politica. La cittadinanza onoraria» ha continuato la Consigliera Andreotti «avrebbe significato simbolicamente proprio la solidarietà e la gratitudine nei confronti di Saviano e Cavalli, nonché la condivisione della loro lotta contro le mafie e, in relazione a ciò, un’assunzione di responsabilità delle istituzioni».
«La maggioranza ha votato contro la mozione, adducendo motivazioni imbarazzanti e vergognose: il capogruppo di Forza Italia -PDL- ha, infatti sostenuto che Pieve contro la mafia ha già fatto molto, visto che abbiamo una piazza intitolata a Peppino Impastato (per iniziativa della scorsa amministrazione, peraltro), mentre il capogruppo di Alleanza nazionale -PDL- ha affermato che Saviano e Cavalli fanno business a spese nostre, visto che la scorta è pagata dai contribuenti» ha riportato Paolo Festa, capogruppo PD «A conclusione di ciò, il Sindaco Pinto ci ha chiesto, impartendoci una bella lezione di omertà, di non dire nulla alla cittadinanza, di non diffondere la notizia che la sua maggioranza aveva rifiutato di dare la cittadinanza onoraria a questi due grandi uomini del nostro tempo. Ma ormai non mi aspetto più nulla da questa maggioranza in balia di se stessa, senza punti di riferimento etici e dove viene disattesa ogni forma di democrazia ma anche di trasparenza amministrativa» ha terminato il capogruppo Festa.
«E’ stata una pagina desolante della politica pievese» ha chiosato la consigliera Andreotti «perché proprio gli atteggiamenti di tacita connivenza prestano il fianco all’accrescimento del potere mafioso. Peppino Impastato, ribellandosi alla sua stessa famiglia, disse che la mafia è una montagna di merda. Bisognerebbe aggiungere che chi tace, fingendo di non vedere e non sapere, o diffama quanti quotidianamente conducono una battaglia contro la criminalità organizzata, in nome della legalità, è parte integrante di quella montagna.»
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