L'antisemitismo anche sulle bustine di zucchero


LA MAMMA DEGLI IMBECILLI E' SEMPRE INCINTA
In concomitanza con la Giornata della memoria, nel Reggiano scoppia il caso per una barzelletta scoperta sulle bustine di zucchero in distribuzione in alcuni bar della zona. «Chi vince in una gara di corsa fra un ebreo e un tedesco? _ si legge sulla confezione _ Il tedesco, perché lo brucia in partenza». La battuta è stata definita «agghiacciante» e «inaccettabile» da parte di un gruppo di cittadini, che non ha mancato di protestare all'indirizzo della ditta produttrice, che ora corre ai ripari. «Le ritireremo tutte», assicura il titolare che ha garantito che nei prossimi giorni quella barzelletta non comparirà più.
L'operazione di marketing studiata dalla una società milanese _ la Sistem Pack _ forse è riuscita a strappare qualche istante di buon umore tra chi si ferma al bar per godersi un caffé e legge la selezione di barzellette formato bustina di zucchero. Ma quella battuta, in cui si sentono in sottofondo i drammi dell'Olocausto, è stata giudicata troppo grave per fare finta di niente. Irriverente nei confronti di un dramma che ancora brucia nelle coscienze dell'umanità intera.
«Non è accettabile che si pensi di poter ridere di tutto, delle tragedie della storia e dei pregiudizi razziali, religiosi o sessuali, che hanno prodotto e ancora producono sofferenze indicibili» scrivono Valda Busani, Luca Bigliardi, Paolo Comastri, Luisa Costi, Claudio Mattioli, Fulvio Torreggiani, Loris Vivi, autori della protesta. «E' un segno di imbarbarimento e di inciviltà diffondere messaggi che favoriscono qualunquismo, insensibilità, ignoranza e volgarità».
Le prime proteste sono arrivate al gestore del bar di Scandiano, che offriva le bustine ai propri clienti. «Ma anche lui è rimasto sconcertato _ spiegano i cittadini _ non aveva fatto attenzione ai testi». Quindi le critiche per la scelta di quella battuta sono state indirizzate alla azienda distributrice delle bustine, la Mavedo Srl di San Lazzaro, nel Parmense. «In molti abbiamo scritto all'azienda, chiedendo di ritirare immediatamente dalla distribuzione le bustine offensive per la Shoah e altre che eventualmente avessero analoghi contenuti» spiegano Valda Busani e gli altri.
A due mesi dalla corale protesta, arrivano le prime risposte, grazie alle sollecitazioni dei giornali. Se da una parte la Mavedo rimpalla ogni responsabilità, in quanto mero distributore, la ditta milanese di Lorenzo Girardello si giustifica e annuncia provvedimenti.
«Abbiamo ripreso la battuta da riviste di carattere nazionale, come per tutte le altre. Non è una nostra creazione e probabilmente nemmeno l'avevamo letta _ spiega _ In dieci anni che sono in circolazione, non ci era mai capitato di ricevere lamentele. Ci sembra una reazione spropositata, ma ne prendiamo atto e stiamo provvedendo a ritirare tutte le bustine in questione. Anche se, per noi, rappresenta un grosso danno economico».
(27 gennaio 2010)

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