Indovina chi




Oggi non so se ho pianto più per l’enorme pena provata sentendo le parole dei familiari della scorta di Paolo Borsellino o piuttosto per avere rivisto ancora una volta le immagini, quasi inverosimili, di una Palermo fiera, forte, furiosa, per la quale si darebbe anche la vita…e aver constatato ancora e inesorabilmente come oggi di quella gente non se ne senta più nemmeno un alito di voce…

Troppe le scuse, troppe le giustificazioni, troppe le parole: tu, palermitano, forse sei la maggiore causa del male della tua città.

Sarebbe forse meglio essere un mafioso a Palermo, nella piena consapevolezza di avere scelto questa via e di doverne quindi accettare i vantaggi e i pericoli che ne derivano, forse si, si sarebbe di certo più uomini.

Gli uomini si schierano, decidono, si pongono degli obiettivi che impegneranno magari tutta la loro vita per raggiungerli o forse non li raggiungeranno mai, ma non per questo la loro vita non ha avuto un senso. Anzi.

Un mafioso vuole e molto spesso ottiene la rovina della sua terra e della sua gente in cambio del suo proprio arricchimento, e quindi ne vale la pena, è questo il suo scopo, ma per tutti gli altri, tutti quelli che, pubblicamente e peggio ancora interiormente, non si ritengono mafiosi, qual’è la giustificazione?

Un palermitano non mafioso quale scusa credibile può addurre per giustificare l’aver condotto la sua terra e la sua gente alla rovina?

Il mafioso ruba, inganna, uccide, trama, deturpa, distrugge; e il non mafioso?

Guarda?!

Non s’è mai visto, in un film, il cattivo che distrugge e il buono che GUARDA il cattivo distruggere, non ci sarebbe nemmeno il film.

E ma infatti a Palermo non c’è Palermo, ci sono solo i cattivi che fanno i cattivi mentre i buoni li guardano e si lamentano dalla mattina alla sera convinti che debbano essere altri buoni a combattere i cattivi, altri buoni che ancora nel film non si sono presentatii, e il film dura già da un pò…

Ogni tanto compare un imprenditore, un giudice, un poliziotto, un giornalista, un cittadino, una ragazza, un giovane, che fanno da supereroi e come tutti i bravi supereroi sono assolutamente soli, solo che a Palermo gli effetti speciali non ci sono così capita che i supereroi non riescono ad avere la meglio sui cattivi e a mandarli via.

Palermo non è un film e quindi forse sarebbe ora che i buoni si decidessero una volta e per tutte a diventare ufficialmente cattivi, almeno acquisirebbero una certa dignità e un pò di coerenza, darebbero il giusto senso alla loro vita e le loro azioni quotidiane finalmente sarebbe indirizzate verso il loro naturale obiettivo; o altrimenti che si decidessero a fare i buoni davvero e la smettessero di mordersi la coda e di remarsi contro, o se preferite, di continuare a darsi violente martellate sulle palle dicendo che il martello non è il loro e la mano nemmeno…come fossero pazzi.

Sono semplicemente ridicoli.

Mai come in questo momento ho apprezzato quella grande verità che afferma quanto Palermo sarebbe migliore se non ci fossero i palermitani.

E dire che emigriamo in parecchi ma evidentemente quelli che restano riescono a supplire divinamente chi se ne va.

Credo sia tutto qui quello che volevo dire, il mio pensiero va a quei supereroi che forse se non lasciati soli, visto che in un film non siamo, ma circondati dal calore e dalla forza tangibili dei buoni magari non avrebbero avuto la meglio sui cattivi ma, supereroe dopo supereroe, sicuramente oggi ci sarebbe stato più gusto a fare il buono e meno incentivi a fare il cattivo.

In sostanza tutte queste parole sono per te, che stai leggendo, spero tu sia palermitano magari mafioso perchè ti riconosco una certa logica morale e prosegui dritto per la tua strada; se tu sei palermitano non mafioso, beh, ho già detto abbastanza e non ti chiedo scusa.

Commenti