Cala il sipario sulla nave dei veleni. Ma resta la domanda: sotto il mare di Cetraro che ci sta?


Urbi et Orbi, Stefania Prestigiacomo Ministro dell’Ambiente e Piero Grasso Procuratore della DDA (Direzione distrettuale antimafia) hanno ufficialmente smentito le dichiarazioni del pentito Francesco Fonti in merito alla presenza di una nave carica di non precisati veleni nelle acque di Cetraro a 300 metri di profondità.


Ha detto il Ministro:

Il caso Cetraro è chiuso. Il relitto a largo delle coste della Calabria non è la nave dei veleni ma è la nave passeggeri “Catania”, costruita a Palermo nel 1906 e silurata nel corso della Prima guerra mondiale il 16 marzo 1917. Fino a 300 metri di profondità e per un raggio di 7 chilometri sono da escludere tracce di contaminazione radioattiva.

Scrive Claudio Cordova su Strill.it:

No, mi dispiace, rispetto la versione data dalle Istituzioni, ma non ci credo. Ma questo ha ben poca importanza: ha molta più importanza il rapporto dell’Arpacal di appena un anno e mezzo fa, hanno molta più importanza i pareri, espressi in periodi diversi, di tre magistrati della Repubblica.

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