IL NUCLEARE APPARTIENE ORMAI AL PASSATO !



Alessandro Renzi ha inviato un messaggio ai membri di Io lo so ....

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Il governo Berlusconi, coerentemente (bisogna dirlo), con il suo programma elettorale si presenta con una riedizione del nucleare in Italia.

Inizialmente, si pensava alla ennesima boutade governativa, con un Presidente del Consiglio tradizionalmente iperattivo ed ipercinetico che vuole pontificare su tutto, perfino sulla fisica atomica.

Poi ci si è resi conto che le cose stanno procedendo: il Ministro dello Sviluppo economico Scajola ha firmato un decreto che fa partire la macchina; ora, il prossimo step, è quello di pubblicare la lista dei siti e qui, penso, ne vedremo delle belle poiché nessuno vuole avere una centrale termonucleare nel proprio giardino.
Nel frattempo, il giro vorticoso delle superconsulenze ha ripreso il suo corso; studi di fattibilità milionari, magari dati ai soliti “amici degli amici”, si susseguono a ritmo incessante.

Cosa succederà in futuro? Il nucleare berlusconiano veramente ripartirà in Italia o è una specie di “Ponte sullo Stretto” perenne di cui tutti parlano perché intanto non si farà mai? Questi gli interrogativi che attendono risposte.
Intanto vediamo perché, tecnico – politicamente, questo nucleare governativo non piace:

Il primo punto è che l’accordo tra l’Enel e l’omonima società francese di elettrcità, sembra fatto su misura per rifilare all’Italia (che del resto è storicamente abituata) un bidone tecnologico: infatti il nucleare francese è di terza generazione mentre ora già gira la versione 3.5 e fra qualche anno addirittura la 4 che prevede quasi la totale assenza di scorie radioattive (che non si sà dove mettere)
Quindi all’Italia capiterà un nucleare in sostanziale “disuso” mondiale ed il bello è che la prima centrale operativa potrà accendersi non prima di 20 anni (ma anche se fossero 10 parliamo del 2020).
Il nucleare di terza generazione poi presenta ancora problemi relativi alla sicurezza e quindi è un nucleare pericoloso e come dicevo prima produce una marea di scorie (tutt'ora non esiste un sito Italiano dove stoccare le scorie degli anni 80!).

Il secondo punto è che il nucleare, al contrario di quanto sbandierato dal Ministro Scajola e da Berlusconi costa e costa molto alla comunità, cioè a noi tutti.
Infatti, nel computo dei costi, si deve mettere anche la costruzione e lo smantellamento della centrale con il che il costo unitario di Kwh prodotto non è affatto così conveniente come si vuol fare pensare... senza contare che l'uranio è un materiale raro e le riserve si stanno esaurendo (forse si troverà per altri 40 anni )

Il terzo punto è che la gestione in sicurezza delle scorie non è affatto risolto se è vero che nessuno sa più dove buttarle, a partire dagli USA del presidente Obama che le nasconde nel sito salino di Yucca Mountains.
In più le centrali nucleari sono degli obiettivi terroristici molto sensibili e che quindi richiedono una sorveglianza “h 24” militare molto costosa .

Il quarto punto, forse il più importante, è che, guidato dagli Usa e Germania, tutto il mondo sta dirigendosi con decisione verso le fonti rinnovabili e cioè solare, eolico, biomasse, geotermico, tutte energie che potremmo sfruttare appiene in Italia paese del Sole,ma anche vicino a faglie tettoniche per il geotermico (vedi Islanda).

Infine il quinto punto,è che i cittadini italiani si sono espressi contro il nucleare con un referendum più di venti anni fa ! E' vero che ci fù la tragedia di Chernobyl ma proprio per questo motivo è bene sapere che un minimo di rischio cè sempre, ed al contrario degli anni 80 oggi ci sono le tecnologie per fare a meno di una fonte di energia così pericolosa !!

Quindi a parer mio, appare chiaro che il nucleare è una scelta di vera retroguardia scientifica, politica, civile ed umana ed occorrerà una forte opera di mobilitazione dei cittadini per impedirla, sperando che almeno in questo gli Italiani si facciano valere .

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