Viaggio nel futuro
Il corso di Paea al Centro tedesco per l'Energia e l'Ambiente di Springe
Sono aperte le iscrizioni al corso residenziale per italiani "Politica - Ambiente - Lavoro", dall’8 al 17 agosto presso il Centro per l'Energia e l'Ambiente (EUZ) di Springe/Eldagsen in Germania. Un’importante occasione formativa su bioedilizia, case passive e a basso consumo, micro-cogenerazione, solare termico e fotovoltaico, fitodepurazione, tecniche di risparmio idrico, impianti eolici, materiali isolanti. Ma anche su stili di vita ed alimentazione biologica.
I corsi – che PAEA realizza in collaborazione con il Centro dal 1993 - hanno una caratterizzazione tecnica ma affrontano i temi ambientali nella loro complessità sociale, economica, politica e sono accessibili a chiunque; inoltre tutte le lezioni hanno la traduzione in italiano.
Completano il soggiorno varie visite guidate a realizzazioni di eccellenza nel campo della bioedilizia e del risparmio energetico, tra cui la fabbrica di pannelli solari SOLVIS e il quartiere residenziale Kronsberg di Hannover.
L’EUZ: un’esperienza “di frontiera”
L’ “Energie und Umweltzentrum” - Centro per l'Energia e l'Ambiente - è un'associazione indipendente e autogestita che dal 1981 lavora sulle energie rinnovabili, il risparmio energetico e idrico, la bioedilizia e la didattica ambientale. La sua storia comincia così: per dare una realizzazione pratica a queste tematiche, negli anni ’80 un gruppo di giovani impegnati nel movimento antinucleare acquista e ristruttura, attraverso una sottoscrizione lanciata a livello nazionale, una ex scuola vicino ad Hannover che possa funzionare come modello dimostrativo. L’integrazione bioedile, sistemi di risparmio energetico e idrico ed energie rinnovabili, hanno ridotto in questo edificio il consumo energetico complessivo del 70% e il consumo di acqua potabile del 50%.
Il loro motto "C’è anche un altro modo" riferito inizialmente al nucleare, diventa così un esempio tangibile che avrebbe poi fatto scuola tra i cittadini, le associazioni, i costruttori e le stesse istituzioni.
Sui 18.000 mq di terreno del Centro ci sono oggi un’altra abitazione a basso consumo energetico costruita nel ‘91 e una casa passiva a consumo energetico pressoché nullo, costruita nel 2000. Seguono un giardino biologico, un impianto di fitodepurazione, sistemi di recupero dell’acqua piovana, un sistema di micro-cogenerazione, vari collettori solari termici per la produzione di acqua calda, impianti fotovoltaici con immissione in rete della corrente elettrica prodotta.
Nel corso degli anni, le diverse centinaia di cittadini, progettisti, impiantisti, costruttori, amministratori pubblici passati dal Centro potevano così avere la prova evidente, prima ancora di frequentarne i corsi teorici, che queste "utopie", potevano tranquillamente trasformarsi in realtà con un po’ di buon senso pratico, sia ecologico, sia economico.
E in qualche modo l’EUZ deve essere riuscito a contagiare il proprio contesto, se non distante si trova la fabbrica di pannelli solari Solvis – prima fabbrica “passiva” del mondo – mentre il quartiere Kronsberg di Hannover è un esempio di edilizia popolare a basso consumo, con case passive e impianti eolici.
La Solvis e le case passive di Hannover
Diversi fondatori del Centro diedero vita negli anni a vere e proprie attività imprenditoriali fondando aziende per la produzione di pannelli solari, impianti di cogenerazione, studi di progettazione e arrivando a "contaminare" le istituzioni. La municipalità di Hannover si è fatta convinta promotrice su scala più vasta delle tecnologie sperimentate al Centro. Un esempio: da circa 10 anni ad Hannover lo standard minimo delle nuove costruzioni è quello delle case a basso consumo, e negli ultimi due anni condizione irrinunciabile per costruire su terreni di proprietà comunale è quello della "casa passiva". Hans Moninghoff, vicesindaco e assessore all’economia e all’ecologia di Hannover è uno dei fondatori del Centro di Springe..
E’ così che nasce per esempio il quartiere di Kronsberg. Siamo nella zona nord di Hannover, dove alcuni particolari la dicono lunga sulla sensibilità del comune nei confronti dei temi energetici e ambientali.. Nel 2006 il comune ha messo in vendita un lotto di terreno a patto che su di esse vengano costruite abitazioni a basso consumo e "passive".
I consumi energetici di queste case – ora tutte edificate e abitate - sono ridotti al minimo, le emissioni di CO2 quasi trascurabili e così pure i costi di gestione (e soprattutto poco dipendenti dalle quotazioni del petrolio). Ma i costi di acquisto? Una villetta come questa di 160 mq. Costava un paio di anni fa sui 250.000 €. Infine, il costo del terreno è di circa 60.000 € ad abitazione, ma, se una famiglia si impegna a non possedere più di un’auto ottiene uno sconto del 20%. Ulteriori sconti si hanno nel caso di famiglie con bambini piccoli, (fino a quattro bambini viene applicato uno sconto del 10% a bambino, indipendentemente dall’etnia della famiglia).
A Braunschweg, non molto distante da Hannover, sorge una fabbrica "speciale”, la Solvis.
E’ solare per quello che produce ma anche perchè a emissione zero di CO2.
La sua storia inizia nel 1988 con cinque giovani, poco capitale e diverse buone idee. In un piccolo spazio cominciano a progettare e produrre pannelli solari termici e serbatoi di accumulo per caldaie ad alta efficienza. Oggi la fabbrica occupa 230 persone ed è in espansione, a dimostrazione di quanto il settore delle energie rinnovabili generi occupazione di qualità.
Ma di chi è la proprietà? Tutti quelli che ci lavorano, dopo tre anni possono acquistare una quota fissa del capitale sociale, diventando comproprietari dell’azienda nella stessa misura dei soci fondatori. E tutti i soci lavoratori, qualunque sia il loro ruolo sono coinvolti in una gestione democratica e partecipativa dell’impresa. Nel corso degli anni, anche attraverso questo meccanismo, la qualità dei prodotti ha raggiunto livelli di assoluta eccellenza che ha trovato diversi riconoscimenti ufficiali. Dal ‘94 la società è stata trasformata in una accomandita e 430 soci hanno sottoscritto quote di capitale sociale. Questi soci partecipano attraverso loro rappresentanti alla gestione strategica dell’impresa e beneficiano della divisione degli utili.
Nel 2001 infine l’assemblea dei soci ha deciso di costruire un nuovo stabilimento di 8000 mq… a zero emissioni di CO2. Un edificio che consuma il 70% in meno dei suoi “simili” industriali e che ha abbattuto del 50% il fabbisogno di energia elettrica valorizzando gli apporti di luce naturale. Le apparecchiature d’ufficio sono a basso consumo e la restante quota di energia viene prodotta da un microcogeneratore da 100 KW elettrici alimentato ad olio di colza prodotta localmente. La quota residua proviene da pannelli fotovoltaici e termici.
E’ per questi elevati standard qualitativi che la Solvis è stata premiata come migliore fabbrica tedesca in campo ecologico.
Commenti
Posta un commento