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Visualizzazione dei post da giugno, 2024

Risparmiare energia? No grazie, dobbiamo sprecare per far crescere il PIL

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  Dal Web  In passato si diceva che la Germania, una volta chiuse le sue centrali nucleari e ridotto il ricorso ai combustibili fossili, sarebbe rimasta a lume di candela.  Chi lo diceva non aveva fatto i conti con la realtà e le grandi potenzialità non solo delle energie rinnovabili ma soprattutto del risparmio energetico. In passato si diceva che la Germania, una volta chiuse le sue centrali nucleari e ridotto il ricorso ai combustibili fossili, sarebbe rimasta a lume di candela.  Come avrebbe mai fatto un paese tra i più industrializzati al mondo, che non è certo baciato dal sole, a rimanere in piedi con l’ausilio delle fonti rinnovabili?  Ovviamente era impossibile per tutti gli ignoranti, gli antiambientalisti, per le persone legate in qualche modo agli interessi delle multinazionali del fossile e del mostro atomico. A quanto pare tutti questi personaggi, che erano e sono in malafede, non hanno fatto i conti con la realtà e le grandi potenzialità non solo delle energie rinnovabili

Cibernetica, fusione nucleare, biotecnologie: la follia finale degli scemi di guerra

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  Dal Web   Purtroppo siamo tutti scemi di guerra.  Tutti noi, appartenenti ai popoli "civilizzati" e industrializzati, eredi degli imperi e dei colonizzatori, siamo il risultato piuttosto deforme di una società da millenni basata sulla guerra, sul conflitto intraspecifico, sulla divisione in classi e lo sfruttamento, sulla competizione sociale che si manifesta come continua, primaria se non unica, parossistica ricerca di denaro-potere.  E la prima e più funesta guerra che stiamo facendo è quella alla natura, cioè alla vita. di  Sonia Savioli  Purtroppo siamo tutti scemi di guerra. Tutti noi, appartenenti ai popoli "civilizzati" e industrializzati, eredi degli imperi e dei colonizzatori, siamo il risultato piuttosto deforme di una  società da millenni basata sulla guerra, sul conflitto intraspecifico, sulla divisione in classi e lo sfruttamento, sulla competizione sociale  che si manifesta come continua, primaria se non unica,  parossistica ricerca di denaro-potere

Una nuova Parigi

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 Dal Web  https://www.unimondo.org/Guide/Ambiente/Mobilita/Una-nuova-Parigi-254028 Uno studio dimostra come la mobilità cittadina stia cambiando in favore di  mobilità  dolce e mezzi pubblici.  Di Maddalena Russo Foto:  Unsplash.com A Parigi si  sceglie  sempre di più di andare in bici piuttosto che in auto.  Gli ultimi dati mostrano che nel centro città gli spostamenti in bici rappresentano l’11.2% del totale, contro il 4.3% degli spostamenti in automobile.  Un traguardo che sembrava impossibile considerando che nel 2010 solo il 3% degli spostamenti era effettuato in bici.  I dati a sostegno potrebbero non sembrare molto convincenti viste le basse percentuali:  infatti la maggior parte degli spostamenti avviene a piedi (53.3%) e tramite i mezzi pubblici (30%).  Ciò vuol dire che più della metà dei  cittadini  che abitano in centro preferiscono la mobilità dolce ai mezzi di qualsiasi tipo, dando vita a una nuova Parigi. Questi dati però non sono abbastanza per rimodellare la media dell