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Visualizzazione dei post da ottobre, 2016

I soldi ci sono, manca il tempo per vivere

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Articolo Condiviso In realtà nel nostro paese i soldi ci sono, lo conferma anche l'Istat. Ma vengono sprecati, usati male e prendono le direzioni sbagliate. Come uscirne? Se ne parla il 29 e 30 ottobre a Pantarei, in Umbria. di  Paolo Ermani   L’istat  ci informa,  dati alla mano , che gli italiani hanno sempre più soldi e, oltre a ciò, esiste un sommerso non dichiarato che è gigantesco. Se ci fossero davvero milioni di disoccupati e il paese alla fame, non si spiegherebbe perché non si verifichino assalti ai forni e la guerra civile non sia ancora scoppiata. Gli unici assalti di cui si ha riprova sono quelli ai negozi di elettrodomestici quando svendono o le catene di moda e abbigliamento firmato durante i saldi. Notoriamente prodotti commerciali che, anche se cotti al forno, non risultano commestibili. Nelle campagne c’è un sacco di lavoro che renderebbe dignitosamente e darebbe la possibilità di sfamarsi, ma in questo periodo in molti ulivet...

Arriva il treno a idrogeno

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Articolo condiviso Il primo treno a idrogeno entrerà in funzione entro la fine del 2017 in Germania, grazie a un progetto sviluppato da un'azienda francese. Avrà il serbatoio sul tetto e un'autonomia di 800 chilometri. Il primo treno a idrogeno non sarà in Italia! Sarà in Germania! Il progetto è stato però sviluppato dall'azienda francese Alstom. Il  Coradia iLint , questo è il nome del treno, entrerà in esercizio entro la fine del 2017 nella bassa Sassonia e sarà in grado di coprire lunghe percorrenze grazie allo sviluppo della tecnologia Hydrail e ad una combinazione di  fuel cell  a idrogeno, batterie e sistemi di stoccaggio che permettono una resa equivalente a quella dell’unità elettrica multipla. Il treno utilizzerà un serbatoio posizionato sul tetto, con un’autonomia tra i 600 e gli 800 chilometri ad una velocità massima di 140 km/h, che sarà rifornito in punti collocati lungo le linee ferroviarie, senza che sia necessar...

Risparmio energetico: è suonata la sveglia

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Articolo condiviso «Ancora una volta constatiamo che argomenti quali risparmio energetico, riduzione dell'inquinamento, vivere sano, costruire con materiali ecologici sono sempre più conosciute e richieste»: a parlare è Alessandro Cagnolati dell'associazione Paea (Progetti Alternativi per l'Energia e l'Ambiente), reduce da un'esperienza che ha permesso di toccare con mano quanto sia diffusa una nuova sensibilità. di Alessandro Cagnolati - 12 Ottobre 2016 In occasione della diciassettesima Fiera di Montagna di Tione di Trento, gli organizzatori ci hanno invitato, come  associazione Paea , a partecipare con la mostra AIP (Alternativa In Pratica) con l'intento di fornire ai visitatori una serie di informazioni utili e interessanti. La manifestazione, che offre una serie di stand con settori merceologici legati alla vita in montagna, come ad esempio gli spazzaneve "domestici", quest'anno ha voluto ampliare la sua "offerta...

Italia, si brucia! Otto nuovi inceneritori all’orizzonte

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Articolo Condiviso Otto nuovi impianti di incenerimento da realizzare.   In barba alle politiche ambientali, il governo ha autorizzato otto nuove strutture pronte a fare il loro “sporco” lavoro. Il motivo, si legge nel Decreto del Consiglio di ministri approvato la settimana scorsa ( leggi qui ), è far fronte al « fabbisogno residuo  complessivo di incenerimento calcolato su scala nazionale», in maniera da ridurre il quantitativo di rifiuti diretto in discarica (oggi quasi il 40%). Citando la Direttiva europea del 2008, infatti, il testo premette che “il recupero energetico dei rifiuti rappresenta un’opzione di gestione da preferire rispetto al conferimento in discarica dei rifiuti”. Vero. Peccato che la suddetta classifica metta l’opzione incenerimento come penultima, da preferire sì, alla discarica, ma solo  dopo  aver tentato e messo in atto azioni di riduzione della produzione, recupero e riciclo. Ad aumentare, da direttiva europea così come stando alla l...

Quelle polveri che uccidono, giorno dopo giorno

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Articolo Condiviso Polveri rosse, polveri nere, mix di inquinanti derivanti dalle lavorazioni dell’Ilva. Che quasi tutti oggi hanno dimenticato, dopo le cronache dei sequestri. Salvo la gente che abita sotto i camini e in una città, Taranto, dove si muore. Tanto. Il  dossier di PeaceLink  non lascia adito a dubbi. Illustra la situazione delle polveri killer provenienti dall’Ilva e che ricadono sulla città di Taranto. Si tratta di dati ancora più inquietanti rispetto a quelli già noti. Secondo l’associazione non sono solo le polveri rosse (provenienti dal  parco minerali  Ilva e che prendono questo colore dalla presenza di ferro) a ricadere sui tarantini e sulle loro case, ma le ancor più temibili polveri nere che, oltre a ricadere sul vicino Quartiere Tamburi, hanno un raggio d’azione  fino a cinque chilometri  dallo stabilimento. Le polveri nere sono una miscela di inquinanti provenienti dal processo produttivo, un vettore di diffus...