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Visualizzazione dei post da luglio, 2016

Contro disoccupazione e povertà serve la formazione in campo ambientale ed energetico

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Articolo condiviso Che i settori lavorativi con un reale futuro siano quello ambientale ed energetico rinnovabile lo capirebbe chiunque. Infatti su cosa altro potrebbe puntare il “Paese del sole”, con un patrimonio edilizio che spreca energia da tutte le parti, se non puntare al risparmio energetico e idrico, all’uso razionale dell’energia e delle energie rinnovabili? di  Paolo Ermani   Questi settori hanno il maggiore potenziale di intervento e di diffusione assieme a quelli dell’agricoltura biologica e della tutela ambientale. Puntandoci, si assorbirebbe velocemente la disoccupazione attuale e si darebbe da lavorare e un futuro dignitoso alle persone indigenti o in difficoltà economiche. Pensare che oggi chi è in difficoltà o senza lavoro possa trovare occupazioni o riprendersi attraverso settori saturi o di nessuna prospettiva, è pura utopia e non fa che mantenere queste persone nella loro condizione. Ovunque si possono creare posti di lavoro ristrut...

Non hai bisogno di cose inutili, per quello ti convincono a comprarle

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Articolo condiviso La pubblicità è la migliore immagine e dimensione del livello di follia schizofrenica che alberga nella testa di persone che hanno il solo obiettivo di venderci cose inutili e superflue senza preoccuparsi di alcuna conseguenza delle loro azioni. di  Paolo Ermani   La nuova Giulia Alfa Romeo si colloca nell’olimpo delle pubblicità più spudorate che dimostrano dove sia arrivato il delirio di onnipotenza e arroganza di chi pensa di poter disporre delle menti delle persone come se esse non fossero assolutamente in grado di intendere e di volere. Il nuovo spot pubblicitario della Giulia è emblematico; sanno perfettamente che di quello che ti propongono, cioè la loro fiammante auto, tu non hai alcun bisogno. Te lo dicono direttamente loro e così facendo ti confermano pure la tua idiozia perché sanno che, proprio perché non hai bisogno della loro auto, tu la comprerai. Ormai la realtà supera ogni più incredibile immaginazione. Sembra uno spot fatto...

Cemento sulla metà delle coste italiane

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Articolo Condiviso Cemento, erosione costiera, mala depurazione e beach litter: le minacce per le coste che i cambiamenti climatici renderanno più fragili. Legambiente: “Uscire da politiche separate e puntare su tutela, turismo sostenibile, valorizzazione dei sistemi dunali: nuove politiche di sviluppo per le sponde del Mare nostrum”. Oltre settemila chilometri di coste con bellezze storiche, ambientali, geomorfologiche che determinano in modo significativo l’identità del Belpaese. Coste al centro di uno dei mari più delicati del pianeta per ragioni ambientali ma anche culturali e commerciali, banco di prova imprescindibile rispetto ai cambiamenti climatici, sui quali pesano le conseguenze di politiche miopi e inefficienze storiche. Oggi il 51% dei litorali italiani è stato trasformato da case e palazzi e la cifra, senza un cambio delle politiche,   è destinato a crescere: negli ultimi decenni al ritmo di 8 chilometri all’anno, più della metà dei paes...