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Visualizzazione dei post da settembre, 2016

Questa pista ciclabile rosa in Nuova Zelanda ha stupito il mondo

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Articolo condiviso Si chiama Nelson street cycleway e si trova ad Auckland.  Pareti in vetro, luci led modulabili  e il colore acceso rendono  questa pista ciclabile rosa in  Nuova Zelanda ben riconoscibile  a distanza...e in tutto il mondo. La pista ciclabile rosa realizzata in Nuova Zelanda  è ormai diventata un culto: Nelson street cycleway , nota anche come “Pink bike path” (la pista ciclabile rosa) e come “The light path” (la pista della luce), nasce dalla volontà di recuperare una vecchia rampa di accesso all’autostrada di  Auckland  ormai in disuso. Certo, la visuale non è delle più ambite ma grazie a questo “nastro rosa” che accarezza la superstrada ora ciclisti e pedoni hanno una scorciatoia per poter arrivare sulla costa della capitale neozelandese. Pista ciclabile rosa in Nuova Zelanda: i particolari Nelson Street Cycleway  collega Upper Queen Street bridge con Quay Street. Il percorso condiviso permette ...

Tesla migliora il suo sistema di auto-pilota

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Articolo Condiviso La società di Elon Musk ha annunciato aggiornamento software che potenzia il radar del sistema Da  Giorgio Bellocci  -   16/09/2016 Nel maggio scorso aveva creato un certo scalpore l’incidente mortale con protagonista un’auto a guida autonoma di  Tesla  (come vi avevamo raccontato qui su  robotica.news ). Nei giorni scorsi la società di  Elon Musk  ( nella foto sotto ) ha dato seguito alla promessa fatta subito dopo l’accaduto, vale a dire studiare un rimedio per evitare altre simili tragedie. Va però ricordato che oltre al malfunzionamento dell’auto-pilota, gran parte della responsabilità del sinistro è stata ascritta alla superficialità dell’uomo all’interno dell’abitacolo, poi deceduto sul colpo. Il 40enne Joshua Brown si era messo a guardare un film di Harry Potter dopo aver innestato l’ Autopilot  della sua  Model S , ma dopo pochi minuti ha perso il controllo dell’auto ( in breve, sarebbe stato...

Alessandro, il ciclofabbro a “impatto zero”

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Articolo condiviso Ecologia e artigianato insieme, a misura di pedalata. E’ possibile ritornare padroni del proprio tempo e decidere di rallentare? Alessandro Mercadanti, giovane fabbro in sella a una cargo bike, è la prova che si può fare dando vita a un’impresa ad emissioni zero, attenta al recupero e al riciclo. di Isabella Wilczewski E’ stata inizialmente una spinta ecologica che ha fatto decidere ad Alessandro Mercadanti di abbandonare l’auto e di girare per Parma, la sua città, con una Cargobike di sua costruzione. Poi, in sella alla bici, ha capito che tutto è possibile, scollandosi di dosso quei preconcetti che ci tengono imprigionati a un lavoro, a dei costi fissi e a onerosi e per nulla sostenibili mezzi di trasporto. Così, una pedalata dopo l’altra ha deciso di rispolverare un vecchio mestiere ed ora fa il fabbro a domicilio. Alessandro, 35 anni, si definisce un ciclofabbro romantico, perché la sua piccola rivoluzione a due ruote è un monito a rallentare i ritm...