AIA? CHE MALE!

di Andrea Pulcinelli



Vincere una battaglia non è vincere una guerra.
Non ci si può permettere il lusso di distogliere l'attenzione da una vittoria che, seppur lontana e difficile, va ricercata, va conquistata. Il 15 dicembre 2010 si esultava ad Albano Laziale, si gioiva
in piazza di notte tra gli alberi illuminati ad avvisare che da lì a pochi giorni sarebbe arrivato il Natale, e quale più bel regalo ci si poteva aspettare se non venire a sapere che il Tar del Lazio
sentenziava la morte del progetto che voleva portare la morte ai Castelli Romani: l'inceneritore!
La vittoria ottenuta dal Coordinamento NOINC, da liberi cittadini contro il "cancrovalorizzatore" che la lobby dei rifiuti laziale, capitanata dall'avvocato Cerroni e coadiuvato dalla politica nostrana, voleva realizzare dentro la discarica di Roncigliano.
Una battaglia durata 3 anni che ha visto tutti coloro che hanno a cura (nel senso più profondo del termine) il proprio territorio, coinvolti con piccoli o grandi gesti.
Il Tar (qui la sentenza) ha stabilito nullo tutto l'iter progettuale e amministrativo date le pesanti illegalità commesse, dando ragione a pareri negativi della prima VIA, annullando l'Aia del 13 agosto 2009 (autorizzazione integrata ambientale) che dava l'ok alla realizzazione dell'impianto.
Lo stesso TAR invita inoltre le amministrazioni del bacino orientale della provincia di Roma a trovare una soluzione sostenibile ed ecocompatibile con il territorio per la chiusura del ciclo dei rifiuti ... e infatti ...
Da quel 13 agosto è trascorso quasi un anno e mezzo, in cui il lavoro dei tecnici, legali e volontari adoperatisi a fianco del Coordinamento hanno permesso integrazioni al ricorso che venne presentato contro quella che si credeva l'unica AIA esistente.
Invece è notizia di pochi giorni fa che una seconda AIA venne promulgata in quei giorni, AIA con cui si stabilisce l'ampliamento della discarica con la creazione del VII invaso e altri 8 anni di veleni, e che oltre ad allargare la ferita di un territorio già pesantemente colpito dal punto di vista ambientale (arsenico nelle acque, inquinamento atmosferico, cementificazione) continuerà
ad impinguare le casse comunali di soldi sporchi della "monnezza", delle lobby cerroniane.
Un documento di cui nessuno degli amministratori "de noantri" sia comunali, regionali, attualmente in carica e non,era a conoscenza, ma che purtroppo la Befana (non colpevole) ha pensato bene di regalare ai cittadini di Albano, ricordando, appunto, che il 2011 si apre come il 2010, con una nuova battaglia da combattere e una guerra da vincere.
"L'Isola che non c'è", cantava Edoardo Bennato nel 1980, gli stessi anni in cui nasceva la discarica di Roncigliano. L'isola ecologica ancora manca ad Albano, non manca però il suono ed il canto dei veleni che ogni notte fanno visita all'isola dei veleni di Roncigliano e dei Castelli Romani!
Loro non si arrenderanno mai...noi neppure!

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