Il governo Troika vuol schierare l'esercito per le proteste d'autunno

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Il governo Troika vuol schierare l'esercito per le proteste d'autunno
Se la polizia non basta, c'è sempre l'esercito. In fondo, a che cavolo serve un'armata di professionisti se non a controllare la propria popolazione? Chi aveva stolidamente plaudito all'eliminazione della leva obbligatoria - e quindi alla concezione di un "esercito popolare", in qualche misura controllabile dal basso, ovvero dalle stesse truppe - ora è servito: i professionisti obbediscono agli ordini e non si fanno domande. "It's my job", ripetono come automi senza neuroni i militari Usa che tornano dai teatri di guerra (o meglio: occupazioni militari all'estero).
Il fatto che ora si pensi di impegarli direttamente in piazza, per le prevedibili proteste di massa di questo autunno, secondo un irrefrenabile "bisogno" di seguire l'esempio egiziano (e non solo), dà la misura di quanto questo governo di "larghe intese" sia costitutivamente fascista nella concezione del potere. Del resto, non è che un gruppo di obbedienti esecutori agli ordini della Troika (viene ricordato anche oggi su diversi media: "se  salta questo goerno, arriva direttamente la Troika", senza più la finzione di un governo nazionale). E il ministro della difesa Mauro, ora "montiano" (ovvero Troika doc!) viene direttamente da Alleanza Nazionale. Come un Gasparri qualsiasi, insomma, ma con un po' di aplomb nelle parole ufficiali ma pronto a sparare altrettanto piombo sui (propri?) cittadini. Conto terzi, naturalmente.
Inviteremmo i compagni a non prendere sottogamba questa analisi che prendiamo in prestito dal blog /www.forzearmate.org/; anzi, sarebbe meglio addentrarsi in proprio nella "direttiva" emanata dal ministero della difesa.

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