Sigilli all'inceneritore di Pietrasanta

È stato sequestrato l'inceneritore di Pietrasanta, in località Falascaia. Il provvedimento è stato disposto dalla Procura di Lucca ed è stato eseguito stamani: sul posto sono intervenuti polizia forestale, polizia provinciale e municipale.

A far scattare il provvedimento sarebbe stata l'ipotesi di sversamenti nocivi all'interno dei torrenti che costeggiano l'impianto. Già in passato gli esami dell'Arpat e della Provincia avevano segnalato valori fuori norma per quanto riguarda la concentrazione di metalli pesanti nelle acque.

Inoltre l'impianto è al centro di un'inchiesta condotta dalla Procura di Lucca sui dati taroccati: in pratica per un periodo precedente all'aprile 2008, attraverso l'uso di un software, sarebbe stata sistematicamente alterata la registrazione dei livelli di monossido di carbonio emesso.

Più volte negli scorsi anni è stata chiesta la chiusura dell'inceneritore da parte di forze politiche, comitati di residenti e associazioni ambientaliste che ne denunciavano la presunta pericolosità ambientale.

E adesso la Versilia deve fare i conti con il fantasma dell'emergenza rifiuti. L'altro impianto di compostaggio di Pioppogatto è infatti pieno. Questa nuova chiusura non può che aggravare una situazione già problematica. E se Regione e Provincia non commentano la notizia del sequestro, dagli uffici dell'assessore regionale all'Ambiente, Annarita Bramerini, trapela la rassicurazione della società francese che gestisce l'inceneritore, Veolia, che i rifiuti saranno trasferiti presso un altro impianto della Toscana.

Sgerri (Sinistra-Verdi): "Forte preoccupazione". Monica Sgherri, capogruppo in Consiglio regionale di Federazione della Sinistra-Verdi, annuncia "un'interrogazione urgente alla Giunta regionale affinché si attivi per conoscere le motivazioni del sequestro" dell'inceneritore di Falascaia a Pollino, nel comune di Pietrasanta (Lucca) e per sapere, "per quanto di competenza, quali siano le azioni conseguenti" che la Giunta avrà intenzione di mettere in atto. La notizia del sequestro, per Sgherri, è "fonte di forte preoccupazione". La capogruppo ricorda che l'impianto "è stato oggetto in passato di travagliate e gravi vicende quali notizie di rilevamento di alti valori di diossina nell'area circostante e il "taroccamento" dei dati sulle emissioni del medesimo impianto".

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