Il
problema dell' impiego si è sviluppato negli ultimi quaranta anni in
modo sempre più crescente, lo sarà sempre di più e non sarà
risolvibile se si seguono paradigma ormai obsoleti.
La
classe politica e dirigenziale non si decide, per motivi diversi, a
prendere in considerazione soluzioni alternative per contrastare un
malessere sociale che investe i cittadini in età lavorativa e anche
per chi è già in pensione.
Le
statistiche parlano chiaro, ( http://www.istat.it/it/
), il primo trimestre del 2014 il livello di disoccupazione è al
13%.
Per i
pensionati la situazione è ancor più grave, il 43% sono al di sotto
dei mille euro:
I Primi
Ministri dei paesi girano per il mondo a sponsorizzare il proprio
paese di provenienza, cercando di acquisire investimenti e
produzione, il marketing politico economico soffre a causa delle
crisi mondiali, ma si continua imperterriti a percorrere la medesima
strada per cercare di risolvere problemi che con questo modo di
pensare risultano inefficaci.
La
nuova rivoluzione industriale, con l' avvento della robotica e della
tecnologia digitale, ha portato e porterà ad un uso delle risorse
umane sempre più limitato e circoscritto.
Le
industrie producono a costo zero, oltre ad avere agevolazioni e aiuti
fiscali per l' innovazione, con l' ausilio di un impianto
tecnologico può consentire loro di produrre al posto di dieci ,
venti operai, è proprio li che occorre intervenire per iniziare a
risolvere il problema sociale.
Ben
venga il progresso tecnologico, ma questo deve essere utile a tutta
la comunità, quindi sarebbe opportuno considerare un impianto
tecnologico quanto il costo produttivo di un operaio che lo
sostituisce.
ES: se
un robot produce il lavoro di dieci operai, il datore di lavoro
dovrebbe versare allo Stato i contributi equivalenti di dieci operai,
risparmiando lo stipendio a loro eventualmente destinato.
Questo
permetterebbe allo Stato di intervenire, insieme ad altri
provvedimenti, quale i tagli ai costi della politica dei quali tanto
si parla, di offrire assistenza alla cittadinanza attraverso un
reddito individuale.
Se si
adottasse questo reddito individuale, anche la struttura
pensionistica (IMPS), non avrebbe più senso a mantenerla.
Ovviamente
il reddito individuale di cittadinanza, dovrà avere un importo
minimale e massimale che potrà oscillare tra i mille euro ed i
cinquemila euro, aggiornabili seguendo il costo della vita.
Questo
strumento non potrà che fare bene al cittadino prima di ogni cosa,
ma sarà anche molto utile per rilanciare il mercato degli acquisti
interni, rigenerando una economia della piccola, media impresa, del
commercio e artigianato ormai al collasso.
HDM
HDM
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