Diario quotidiano – Abolizione finanziamento ai partiti, la farsa nella farsa.

http://carlaruocco.wordpress.com/2013/05/31/diario-quotidiano-abolizione-finanziamento-ai-partiti-la-farsa-nella-farsa/

Il diario del M5S di Carla RuoccoE VENNE IL GIORNO DELL’ABOLIZIONE DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI.  In questo giorno ci saremmo aspettati che le stelle precipitassero, il sole si oscurasse, apparizioni mistiche si appalesassero, il clima si sconvolgesse (quello in effetti sta accadendo), Massimo D’Alema si ritirasse in eremitaggio, Veltroni partisse davvero per l’Africa e Berlusconi si desse all’ippica (possibilmente senza assumere nuovi stallieri di nome Mangano). In realtà, a parte un po’ di freddo fuori stagione, ancora i muri della Capitale non grondano sangue. Perché? Beh, è semplice! I partiti non si sono tagliati un bel niente. E questo non solo perché il testo licenziato dal Governo Letta non entrerà pienamente in vigore prima di 3 anni, né perché il 2 per mille da destinare ai partiti significa teoricamente che questi potrebbero, considerando che il 2 per mille dell’Irpef sarebbe ammontato quest’anno a più di 300 milioni, addirittura guadagnarci. Ma soprattutto perché quello che è uscito da Palazzo Chigi è un disegno di legge e non un decreto legge! E quindi conta tanto come una proposta che, presentata in Parlamento, verrà con ogni probabilità, fatta a pezzi e infarcita di commi e cavilli finchè dell’abolizione resterà soltanto il titolo.
Quindi per questo motivo i morti non camminano ancora: in realtà non hanno fatto un bel niente. Ma vi sembra che di tutto questo parlino i telegiornali o i quotidiani online? Qualcuno secondo voi parla anche solo di sfuggita della macroscopica, sonora e definitiva presa per i fondelli? Quello che fa il Governo Letta non è nient’altro che un’operazione di marketing in grande stile ma, se approfondite anche minimamente, vi renderete conto che in realtà è tutta fuffa.
Tutta o quasi. In realtà qualcosa di solido c’è: l’ennesimo tentativo di far fuori il MoVimento 5 stelle. Giorni fa ci siamo prodigati a far capire che il ddl presentato dalla Finocchiaro era un’esca avvelenata perché obbligava, per presentarsi alle elezioni, i soggetti politici a dotarsi di Statuto e di procedure di voto interno, obbligandoci a diventare un partito o a restar fuori dal Parlamento. Oggi il “democratico” Letta ci dice che per raccogliere fondi e per poter usufruire di spazi sui media dovremmo fare la stessa cosatrasformarci in un Partito. Come a dire: dietro la faccia curiale di Letta o quella professorale della Finocchiaro cova lo stesso desiderio. Quello di farci fuori. E nel frattempo, invece, è già partita la sceneggiata: i tesorieri dei partiti si stracciano le vesti, minacciano licenziamenti di massa, piangono sulle ceneri del sistema partitico. E ne hanno ben donde: oggi hanno gettato un’altra palata di terra sulla fossa in cui hanno sepolto la democrazia.
Tutto questo deve passare in Parlamento però. E, dopo un’altra giornata passata in Commissione, vi assicuro che ormai io qua ci ho piantate le tende e che li aspetto: siamo più agguerriti che mai!
Continuate a seguirci a sostenerci! Con molti di voi ci vedremo nei prossimi giorni.
Buon weekend!
Carla

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