MOZIONE SISTEMA DI FINANZIAMENTO PUBBLICO



MOZIONE Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it 
Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna 
Viale A. Moro, 50 - 40127  Bologna tel. 051 527.64.56 – 051 527.64.57  fax 051 527.56.31 
gruppo5stelle@regione.emilia-romagna.it
Al Presidente 
dell’Assemblea Legislativa 
Matteo Richetti


Visto 
• la crisi del mondo dell'informazione, dovuta anche al sistema di finanziamento pubblico ed al 
conseguente intreccio di interessi tra potere dei partiti e editoria, ha  limitato la libera 
informazione, minando la credibilità di molti organi di stampa. Lo sviluppo dei quotidiani 
online e più in generale dell’informazione in rete,  sta inoltre erodendo il volume di copie e 
pubblicità vendute.  Attualmente pochi quotidiani sanno stare sul mercato senza 
finanziamenti pubblici;  
• l’aumento nelle redazioni di  precariato e sfruttamento di giovani giornalisti collaboratori e 
redattori, vittime della situazione citata, e  l'esclusione dal mercato del lavoro di giornalisti 
liberi, espulsi sia dal vuoto di meritocrazia, che dalla subalternità ai partiti delle redazioni e/o 
delle proprietà;  
• la  perdurante difficoltà economica che interessa vari organi di stampa regionali, oltre alle 
sezioni regionali di testate nazionali; 
  
premesso che 
• le citate redazioni regionali  occupano centinaia di giornalisti a tempo indeterminato,   
collaboratori e lavoratori a vario titolo coinvolti nella stampa e diffusione di un giornale o la 
messa in onda dei telegiornali; 
• il finanziamento pubblico ai giornali è stato fortunatamente ridotto con le recenti manovre 
finanziarie, ed ulteriori modifiche sono, ci si augura, in fase di valutazione; 
• è imprescindibile che tutte le testate in cartaceo o in internet, siano in grado di competere 
sul mercato, esclusivamente con gli abbonamenti, le copie vendute, la pubblicità e che il 
Governo elimini al più presto ogni forma di contributo pubblico alla stampa; 2
• è imprescindibile  l'abolizione dell'Ordine dei giornalisti, caso unico nell'Unione Europea, 
corporazione di cui lo stesso padre costituente Luigi Einaudi auspicava l'abolizione in nome 
della libertà d'espressione; 
considerato che 
• sono ben note le difficoltà economiche che interessano la sede regionale RAI, il gruppo ETVRete7 e la redazione bolognese dell’Unità, e che, secondo voci insistenti, analoghe situazioni
stanno emergendo in altre redazioni regionali; 
• nonostante gli  ingenti finanziamenti pubblici erogati ogni anno ai giornali, i dipendenti 
ricevono stipendi e/o compensi  indecorosi per le loro professionalità. Diversi quotidiani 
pagano i propri collaboratori da 2 a 4 euro lordi ad articolo; 
rilevato che 
• mentre l’informazione su temi nazionali e internazionali è fruibile anche tramite la rete, assai 
più difficile è accedere online, da parte dei cittadini, all’informazione comunale e regionale, 
condizione imprescindibile per la realizzazione di una democrazia consapevole e partecipata; 
• al tempo stesso il ricatto politico, connesso ai finanziamenti pubblici, ed il mancato libero 
accesso alla professione, oltre a limitare la corretta informazione, ostacolano l’ingresso dei 
giovani nelle redazioni; 
• è compito del Governo della Regione Emilia-Romagna tutelare i lavoratori, nei loro diritti e 
nel loro futuro, impegnandosi al tempo stesso per lo sviluppo di una informazione diffusa, 
libera e pluralistica, senza condizionamenti o censure politiche; 
Impegna la Giunta regionale a 
• attivarsi per la salvaguardia dei posti di lavoro e delle professionalità esistenti e future del 
settore dell’informazione in Emilia Romagna,  ma più in generale per tutti i lavoratori di 
aziende in crisi, ricorrendo a strumenti di concertazione  e a un unico tavolo per tutte le parti
interessate; 
• assicurare che gli interventi messi in campo dalla  Regione nel campo dell'informazione, 
escludano finanziamenti pubblici e perseguano un  modello d'informazione aperto alla 
concorrenza, senza corporazioni, che sia  finanziato esclusivamente da vendita online e in 
edicola, abbonamenti e pubblicità;  
• subordinare tali interventi  al rispetto, da parte degli editori, dei  diritti fondamentali
dell'uomo e della libera espressione senza censure preventive; 3
• avviare tavoli di lavoro con tutte le parti interessate, per garantire a livello regionale, 
un’informazione  economicamente indipendente,  libera e pluralistica,  garantendone anche
l’accesso via internet da parte di  tutti i cittadini emiliano-romagnoli, ovunque residenti. 
Bologna, 9 gennaio 2012 
Il Consigliere 
(Andrea Defranceschi

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