Voucher lavoro: Il MoVimento 5 Stelle svela il flop


Milano - 
E' arrivato il momento di raccontare una vicenda esemplare che mi consente di illustrare come agisce il virus della nostra presenza in consiglio comunale.
Questo racconto parte dalla lettura di un articoletto di una testata freepress, questa estate poco dopo l'insediamento della nuova giunta milanese. Il novello assessore al lavoro lancia la sua prima strepitosa iniziativa promuovendo la propria persona più che altro...
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L'idea geniale è niente meno che la promozione delle "Prestazioni occasionali di tipo accessorio" (art. 70 e seguenti del dlgs 276/2003) attraverso il cofinanziamento comunale del 50% dei voucher lavoro pagati dai commercianti a giovani per il periodo estivo.
Ebbene, per chi si presenta come paladino della lotta al precariato la cosa rimane quanto meno bizzarra. Infatti queste prestazioni occasionali di tipo accessorio prevede che il lavoratore sia pagato con dei buoni da cambiare in posta (tipo buoni pasto per intenderci), nessun contratto quindi nessun futuro, tutto il contrario della stabilità e della tutela del lavoro!
Non è dato riscontrare alcun segnale di lucido pensiero o riflessione, soprattutto rispetto al ruolo del comune che in materia di mercato del lavoro risulta per legge essere nullo. Ma come rinunciare ad una bella uscita sui giornali?
Il bello inoltre è che il "nuovo corso" sceglie di restare in perfetta continuità con la giunta comunale passata che si era già distinta per una azione analoga di cofinanziamento negli anni scorsi e che per il 2011 aveva già stanziato 700 mila euro da erogare in due tempi 200mila in estate e 500mila a dicembre.
Quindi, nonostante che risulti chiaro a tutti che la lotta al precariato non passa per il sovvenzionare i datori di lavoro all'uso di una forma di lavoro senza vincoli, il nuovo ciclo fa vedere il vecchio film.
Il desiderio di capire cosa spinge la "politica " in questione fa si che si faccia richiesta di accesso agli atti. Dell'interessante ed istruttiva lettura si evince che, per attuare una azione già prevista, viene scelta una procedura di "urgenza" come l'affidamento diretto, ma contrariamente a ciò che si immagina non si affida la gestione a una struttura pubblica specializzata, bensì una azienda privata aderente alla Compagnia delle Opere! Non pago, il Comune decide anche di assegnare a questa azienda privata un compenso del 5% più iva del totale dei fondi stanziati, indipendentemente dal valore dei buoni lavoro effettivamente erogati.
Volete sapere come è andata a finire? Leggere per credere, in tutto 24 esercenti e 33 lavoratori interesati: dal Corriere della Sera del 18 dicembre
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Il Movimento 5 Stelle, non grida né strilla, ma chiede di capire. E' vero, questa volta non abbiamo potuto prevenire lo sperpero di denaro pubblico, ma abbiamo potuto fermare obbligando chi amministra a fare i conti con i cittadini e ritirare una politica insensata. La nostra proposta per il futuro abbandonare finte politiche per il lavoro basate su agevolazioni ed incentivi per i datori di lavoro che non producono occupazione ma impegnarsi ad offrire reali servizi al lavoro per i cittadini e le imprese. Creare le condizioni nelle quale le imprese abbiano interesse ad assumere nuovo personale!!

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