Videocommenti (4) su: "I nuovi cannibali" | Invia il tuo video |
I segretari di partito e i loro lacchè, i giornalisti, si sentono come meravigliosi surfer sopra l'onda del cambiamento, un'onda usata per salire ancora più in alto, per viaggiare con il vento in poppa. La tavola è infine apparecchiata, il solito desco al quale i cittadini fanno da camerieri e mangiano gli avanzi. I piatti sono però desolatamente vuoti, la fame è tanta. Qualcuno propone, forse Veltroni, idea geniale, di sacrificare il vitello grasso per il ritorno dei figli prodighi alla casa comune della partitocrazia. Di vitelli grassi non c'è neppure l'ombra, ma i vitelloni grassi non mancano. Il pentolone bolliva per loro sin dall'inizio e non lo sapevano, e i vitelloni grassi sono lì, seduti con la forchetta in mano, i vari Bersani e Letta, Fassino, Fini e Casini, Vendola e Cicchitto. Un pentolone celtico a parte è riservato a Borghezio. I cannibali della partitocrazia non faranno sconti, sono a dieta da decenni. Dei partiti non rimarranno neppure le ossa. Il vento del cambiamento spira sempre più forte e non può essere imbrigliato. Ha iniziato a soffiare in Grecia, poi in Nord Africa, ora in Spagna, domani in Italia. La democrazia diretta non tollera l'intermediazione dei partiti, non delega il proprio futuro a dei leader televisivi di cartapesta. A cialtroni che si autoeleggono rappresentanti per lucro o per visibilità. Nel nuovo mondo ognuno conta uno. I nuovi cannibali hanno fame. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
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