Abbandonato dallo Stato - Famiglia Manzella

"Sono Alessandro Manzella, un ragazzo 34enne disabile gravissimo tracheostomizzato, paralizzato a letto da quasi 23 anni; da qualche anno anche i miei occhi azzurri si sono spenti (non vedono più) e il mio fedele compagno di vita è un respiratore che accompagna le mie lunghe giornate praticamente 24 ore su 24.
Le scrivo questa mail per renderla partecipe della mia folle situazione; sono stato abbandonato da tutti, dalle Istituzioni e da qualsiasi ente, comunale, Statale, Regionale preposta al mentenimento del benessere e dello stato di salute della persona disabile. Non esiste alcun contributo economico versato a chi quotidianamente, amorevolmente mi assiste, ovvero i miei genitori.
I miei genitori hanno entrambi subito gravi e delicati interventi; mia padre l'asportazione di due tumori, mia madre, cardiopatica è stata sottoposta a un intervento cardiochirurgico.
Cosa dobbiamo fare per farci ascoltare? Come possiamo gridare il nostro dolore, la nostra sofferenza? Quanto dobbiamo aspettare perchè qualcuno si accorga della nostra tragica situazione? Dappertutto giornalisti, politici, direttori di giornali etc si ergono a paladini delle persone indifese, si appellano alla Costituzione per la tutela dei più deboli ma poi, chi fa davvero qualcosa, chi desidera spendersi davvero per rendere più vivibile e sopportabile la vita che noi disabili siamo costretti a vivere?
Magari potessero gli Italiani conoscere e partecipare a ciò che ha quotidianamente luogo nella mia camera dalle 7 di mattina fino alle 7 del giorno dopo e così via nei giorni, settimane, mesi, anni che seguono, in compagnia di respiratori, aspiratori, sterilizzatori, macchina per l'ossigeno etc.
Con la presente chiedo speranzoso di unirVi al nostro coro lanciando un appello affinchè, finalmente, qualcuno ci aiuti." Alessandro Manzella (manzella76@yahoo.it)
Intervista alla famiglia Manzella:
Sono Anna Manzella, sono la mamma di Alessandro Manzella, Alessandro è un ragazzo ora di 34 anni, a 12 anni circa è stato colpito da un cancro, un medulloblastoma al cervelletto, l’intervento che è stato sottoposto a suo tempo è andato benissimo, ma dopo qualche giorno è stata riscontrata che in sala operatoria ha contratto un’infezione rarissima, questa infezione si chiama il germe “Nocardia".

Soli, ogni santo giorno (espandi | comprimi)
Antonio: Ogni mattina iniziamo la pulizia personale dei piedi, gambe, dopo arriviamo al corpo, questo ogni giorno bisogna farlo. Questi lavori fino a novembre dell’anno scorso era fatto dal personale del comune. Un’ora in due persone perché c’è il problema che da solo una persona non riesce a movimentare Alessandro, allora c’è bisogno di due persone.
Anna: I signori dal camice bianco non hanno voluto confrontarsi con altri specialisti che avevano già curato questo germe, in pratica non avendolo curato, Alessandro me l’hanno consegnato come lo vedete.

I diritti e la dignità negati (espandi | comprimi)
Alessandro: Sono molto arrabbiato perché da novembre non viene più nessuno, né queli che mi lavavano e nessuna infermiera hanno infangato la costituzione, hanno infangato la costituzione dell’uomo, neghi il diritto dell’ uomo.


Lo Stato risponda (espandi | comprimi)
Sono Antonio Manzella il papà di Alessandro, faccio un appello a tutte le istituzioni perché venga risolto questo caso, fino adesso non sono riusciti a darci una spiegazione plausibile per risolvere le problematiche di nostro figlio, li ho anche sfidati in questo senso Anna: Questa ciliegina sulla torta è scoppiata ieri, è questo il culmine, ieri 7 marzo sono stata informata per via telefonica che hanno deciso di far seguire Alessandro da uno psicologo per 30 giorni, al quanto ho ribadito che invece di pensare a fare un’igiene personale a Alessandro, di lavarlo e di fargli avere le cure a cui ha diritto, si preoccupano di farlo seguire da uno psicologo per 30 giorni, ditemi voi se qua non siamo veramente andati fuori di testa!

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