Le bugie energetiche del Governo

Le bugie energetiche del Governo

 
di Raffaele Pirozzi e Giuseppe Biasco

 
Viviamo nella società della comunicazione e siamo sommersi da una massa enorme di notizie e dati; eppure l’informazione, spesso e parziale, altre volte non completa e in molti casi e sempre più palesemente falsa. La contro informazione diventa, quindi, necessaria ed indispensabile per impedire che dei luoghi comuni, ripetuti in maniera ossessiva, diventino una verità assoluta che non ammette contestazione. La controinformazione è necessaria al consolidamento della democrazia.
Prendiamo, per esempio la posizione più volte espressa dal Governo in merito alla energia elettrica a sostegno della costruzione di nuove centrali nucleari. Le affermazioni che vengono fatte spesso sono: “L’Italia produce meno energia di quanto ne abbia bisogno; per questi motivi il nostro paese deve importare energia elettrica prodotta dalle centrali nucleari francesi.”
Sono vere queste affermazioni? Come si fa ad avere notizie certe su questa delicata ed importante materia? La prima cosa che un ricercatore attento deve fare è andare in rete ed interrogare internet per avere notizie su chi ha le informazioni corrette in proposito. In pochi secondi la rete vi permetterà di entrare in contatto con la Terna - Rete Elettrica Nazionale S.p.A. che è la
società responsabile in Italia della trasmissione dell'energia elettrica. In questo modo sarà possibile, navigando sul sito di trovare una fonte di informazione competente e particolarmente esperta nel settore dell’energia, che raccoglie informazioni per obblighi tecnici ed istituzionali. I dati che citiamo in questo articolo provengono direttamente dalla fonte delle rilevazioni statistiche di Terna. Da queste tabelle si rileva che: l’Italia ha centrali per una potenza  installata pari a 101 GigaWatt (dati 2009). I consumi oscillano tra 18 GW di notte e 52 GW di giorno. Il massimo picco di è avvenuto nel 2007, quando sono stati erogati 57 GW di energia elettrica. In Italia si produce, attualmente, una quantità di energia quasi doppia rispetto alle richieste .Dai dati forniti dalla Terna, si evince che quello che viene affermato dai nuclearisti è vero, l’Italia importa una discreta quantità di energia elettrica dalla Francia, che arriva fino al 25% di notte. A questo punto la domanda è d’obbligo: “Ma visto che abbiamo una così ampia disponibilità di energia elettrica perché l’importiamo?”
La risposta è la seguente: “Perché in Francia la produzione di energia elettrica avviene soprattutto tramite centrali nucleari, che per la loro struttura, non possono essere accese e spente a seconda della richiesta. Quindi di notte in Francia c’è un eccesso di produzione di energia elettrica che se non ceduta determinerebbe un sovraccarico della rete elettrica che potrebbe determinare gravi inconvenienti. La Francia allora la vende sottocosto ai Paesi confinanti, tra cui  l’Italia. Di notte, quando la produzione di energia elettrica costa di più, l'Italia riduce fortemente la produzione di elettricità e l'acquista a basso costo dalla Francia che non può fare altrettanto e non può farne a meno. Di giorno succede il contrario e l'Italia, che come abbiamo visto ha un notevole surplus di potenza installata, esporta energia elettrica  in Francia, guadagnandoci molto bene. La Francia, proprio per il massiccio ricorso alla energia  nucleare, ha un sistema di produzione di energia elettrica poco flessibile, che produce scorie da smaltire a costi molto elevati, con un inquinamento dei territori molto pericoloso.
Come si vede, la necessità del nucleare in Italia non c’è, mentre da questi dati si registra la rigidità del sistema produttivo nucleare, che fortunatamente non abbiamo. Nel frattempo che si discute sul nucleare, nel nostro paese, si stanno costruendo due centrali a gas, la prima a Modugno in Puglia ed a Termoli in Abruzzo l’altra.
Sarebbe il caso di fare ordine nelle politiche energetiche del nostro paese, non alimentando politiche superate di produzione di elettricità con il nucleare e consentire uno sviluppo delle energie pulite, in una logica di sviluppo sostenibile .

 

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