La nuova lobby dell'acqua:il torrente Ayasse nella Valle di Champorcher preda dei nuovi barbari...



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Cemento nelle opere tanto faraoniche quanto inutili ad Aosta.
Cemento nelle arginature dissennate della Dora Baltea e dei suoi affluenti grandi e piccoli.
Ed ora il salto di qualità: le centraline idroelettriche a devastare gli scorci più caratteristici dei torrenti valdostani.
Una priorità quella dell'edilizia per la classe politica valdostana tutta, che non conosce limiti.
La politica del fare, sì fare disastri!
C.V.A. (compagnia valdostana delle acque), F.lli Ronc s.r.l., Euriver s.r.l.: questi i protagonisti principali della spartizione del lucroso mercato delle centraline idroelettriche nella nostra regione.
E anche in questa occasione uno dei referenti della nuova lobby dell'acqua ha nome e cognome: Luigi Berger, sindaco del comune di Champdepraz e noto imprenditore della bassa Valle, presente prima personalmente e con tanto di famigliari nella Alga s.r.l. e poi strettamente legato al passaggio alla Euriver s.r.l per il tramite di G.P. Faletti.
Illuminante, per comprendere i meccanismi di queste operazioni, è l'iter che ha portato all'autorizzazione di un'altra centrale nel territorio del Comune di Champorcher nel quale è protagonista sempre il Berger in veste di Sindaco e di titolare dell'impresa che aveva presentato l'istanza:
.2003 domanda per la concessione di derivazione acqua dal torrente Chalamy da parte dell'Impresa Alga s.r.l.;
.13 agosto 2010 valutazione positiva da parte della Giunta regionale relativamente all'impatto ambientale dell'opera (VIA);
.13 dicembre 2010 avviso del demanio idrico di completamento dell'istruttori e di variazione del titolare della richiesta che diventa la società Euriver s.r.l..
Evidentemente il sindaco ha preferito passare a persona di fiducia la titolarità dell'operazione in quanto la presenza diretta diventava imbarazzante.
Nel secondo semestre 2010 inoltre il comune di Chamdepraz (sindaco Berger) approva, come risulta dall'ordine del giorno della seduta del 9 giugno 2010, su proposta proprio della Euriver s.r.l. il progetto di una pista multiuso(mountain bike, sci di fondo ecc.) in loc. Chevrère.
Corre voce che siano in corso delle modifiche rispetto all'iniziale progetto che faranno, guarda caso, coincidere una parte del tracciato della pista con il percorso dei tubi della centralina.
C'è chi nasce fortunato, ovviamente, direte voi...
Tornando a Champorcher, ricordiamo che il punto fondamentale sul quale si basano le valutazioni che autorizzano gli impianti è il DMV, deflusso minimo vitale delle acque, vale a dire quel minimo di passaggio che dovrebbe essere sempre garantito dopo la costruzione degli impianti.
E anche qui un'anomalia grave: lo studio per determinare il Deflusso Minimo Vitale è stato commissionato dalla Regione, udite udite, alla C.V.A. vale a dire a chi ha interesse a costruire le centrali.
Sui dati dello studio C.V.A. e su quelli forniti dai proponenti le centrali si basa la commissione regionale competente per rilasciare la valutazione di impatto ambientale necessaria alla realizzazione delle opere. Io non mi sento garantito non so voi.
Il "merito" mi insegnava il prof. di diritto riguarda l'opportunità, convenienza ed equità di una scelta ed in questo caso nel merito l'affido a C.V.A. appare arbitrario e immotivato.
Se poi aggiungiamo che alcuni dei professionisti che lavorano per C.V.A. sono gli stessi che redigono parte degli studi di carattere ambientale (SIA) per conto delle Imprese (sempre le stesse) che costruiscono le centraline il quadro si completa.
Le prospettive con questi presupposti sono veramente nere.
Cosa ne sarà del pittoresco torrente Ayasse, delle sue acque limpide, degli scorci da fiaba tra le rocce levigate in maniera suggestiva se la commissione regionale per la valutazione di impatto ambientale darà l'ok alla realizzazione agli inizi di febbraio di quest'anno?
Con queste prospettive apocalittiche per il patrimonio ambientale le Amministrazioni comunali competenti restano in silenzio oppure mormorano sommessamente. Unica eccezione Etroubles e Saint-Oyen.
La sudditanza alla volontà del Palazzo regionale riporta ben presto tutti all'ordine.
La minaccia nemmeno tanto velata è : se rompete le scatole vi tagliamo i fondi.
Petizioni dei cittadini e dei turisti scandalizzati per queste iniziative insostenibili dal punto di vista ambientale ma anche gravemente lesive dell'immagine che la Valle vorrebbe promuovere vengono cestinate.
Raccontavo ad un'amica come probabilmente proprio in quei tratti dell'Ayasse, dove saranno realizzate le opere, ero abituato a trovare un po' di pace, un po' di natura e di emozione per la bellezza del luogo nei mesi estivi.
Probabilmente per cercare gli stessi spazi sarò costretto ad andare fuori valle nel Biellese o in Valsesia dove il denaro scarseggia ma il buon senso e il rispetto per l'ambiente, per ora, hanno ancora un significato.
Ci stanno rubando un altro pezzo di Valle d'Aosta, quando il fabbisogno energetico locale, non dimentichiamolo, è già coperto dagli impianti esistenti.
Stefano Ferrero

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